La così detta Archeologia alternativa o Fantarcheologia è un tema sottovalutato in generale dalla comunità archeologica. Costituisce invece un serio pericolo, poiché capace di raccogliere un esercito di fedeli totalmente avversi alla ricerca ufficiale. È un movimento rivelatosi presto di successo e fonte di guadagni notevoli, che ha trovato da tempo un grande appoggio nella narrativa mediatica meanstream. Le teorie controcorrente coinvolgono l’intera branca dei saperi, contestando la conoscenza ottenuta attraverso le regole dei metodi scientifici. I “fatti alternativi” rimpiazzano i “fatti reali”. L’Archeologia non è rimasta estranea, rappresentando un campo di studi di grande presa e fascino per il pubblico. Grazie all’esteso spazio concesso da reti televisive, blog, canali youtube e social, oltre a un numero davvero sconfinato di pubblicazioni e di frequentatissime conferenze, i nostri studi non hanno più credito per molti ; per essi la storia “ufficiale” cerca di nascondere delle “realtà segrete” e opportunamente non divulgabili all’opinione pubblica. Al di là del facile sarcasmo sulla qualità delle spiegazioni fornite, bisogna in realtà fare attenzione ; la mancanza di rigore intellettuale nella lettura di eventi passati, svolta in un modo che sminuisce con tenacia il valore delle metodologie scientifiche, è rischiosa. Non bisogna sottovalutare questo esteso movimento, alimentato in maniera incontrollata e incontrollabile dai social : un microcosmo – oramai macro – fatto di diffidenza nei confronti delle competenze conquistate a fatica in quasi tutti i domini scientifici.

Valenti, M. (2024). Post verità e Archeologia. La “meravigliosa” storia del mondo nascosta dalla scienza ufficiale. FACTA, 18, 13-72 [10.19272/202430101002].

Post verità e Archeologia. La “meravigliosa” storia del mondo nascosta dalla scienza ufficiale

Marco Valenti
2024-01-01

Abstract

La così detta Archeologia alternativa o Fantarcheologia è un tema sottovalutato in generale dalla comunità archeologica. Costituisce invece un serio pericolo, poiché capace di raccogliere un esercito di fedeli totalmente avversi alla ricerca ufficiale. È un movimento rivelatosi presto di successo e fonte di guadagni notevoli, che ha trovato da tempo un grande appoggio nella narrativa mediatica meanstream. Le teorie controcorrente coinvolgono l’intera branca dei saperi, contestando la conoscenza ottenuta attraverso le regole dei metodi scientifici. I “fatti alternativi” rimpiazzano i “fatti reali”. L’Archeologia non è rimasta estranea, rappresentando un campo di studi di grande presa e fascino per il pubblico. Grazie all’esteso spazio concesso da reti televisive, blog, canali youtube e social, oltre a un numero davvero sconfinato di pubblicazioni e di frequentatissime conferenze, i nostri studi non hanno più credito per molti ; per essi la storia “ufficiale” cerca di nascondere delle “realtà segrete” e opportunamente non divulgabili all’opinione pubblica. Al di là del facile sarcasmo sulla qualità delle spiegazioni fornite, bisogna in realtà fare attenzione ; la mancanza di rigore intellettuale nella lettura di eventi passati, svolta in un modo che sminuisce con tenacia il valore delle metodologie scientifiche, è rischiosa. Non bisogna sottovalutare questo esteso movimento, alimentato in maniera incontrollata e incontrollabile dai social : un microcosmo – oramai macro – fatto di diffidenza nei confronti delle competenze conquistate a fatica in quasi tutti i domini scientifici.
2024
Valenti, M. (2024). Post verità e Archeologia. La “meravigliosa” storia del mondo nascosta dalla scienza ufficiale. FACTA, 18, 13-72 [10.19272/202430101002].
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1282554