Scripsit de sortibus: Mariano Sozzini il Vecchio e la magia, tra teologia e diritto nell’epoca del cambiamento (sec. XV)

This essay describes the overall work of Mariano Sozzini the Elder about magic and witchcraft. While his reflections remain rooted in traditional canonical doctrine—such as his skepticism about nocturnal flight—his approach appears original in organizing the material and in distinguishing between various magical practices while downplaying the significance of certain popular superstitions. In his works, Sozzini firmly reaffirms the non-derogation of the legal principles that regulate the initiation, conduct and conclusion of a trial: from the qualification of conduct to the evaluation of circumstances, up to the division of competences between competing courts.

Il saggio descrive l’opera complessiva di Mariano Sozzini il Vecchio in tema di magia, inquadrandola nel contesto dottrinale e culturale dell’epoca. La riflessione del giurista risulta ancora legata alla tradizione della dottrina canonistica dal punto di vista del contenuto – compreso lo scetticismo sul volo notturno –, ma è piuttosto originale per la sistemazione della materia e, soprattutto, per l’atteggiamento volto a distinguere tra le diverse pratiche magiche e a ridimensionare la gravità di alcune forme di superstizione popolare. Nel Tractatus de sortibus e nel commento a X. 5.21 risulta evidente la posizione di garanzia del canonista senese verso chi fosse indagato per l’esercizio di pratiche magiche, poiché vi si ribadisce con fermezza l’inderogabilità dei principi giuridici che regolano l’avvio, lo svolgimento e la conclusione di un processo: dalla qualificazione delle condotte alla valutazione delle circostanze, fino alla ripartizione delle competenze tra tribunali concorrenti.