Complex craniomaxillofacial gunshot wounds A step-by-step multidisciplinary approach

BACKGROUND: Gunshot injuries of the viscerocranium are rarely reported. Penetrating wounds to the cranio-maxillofacial region pose a significant challenge for surgeons as they often comprise serious soft tissue, bone and cerebral defects. We present a case report of a 42-year old female with a gunshot wound to the viscerocranium after suicidal attempt. Series of image of the disease course are available. CASE DESCRIPTION: A 42-year-old female presented with gunshot wound to the viscerocranium after a suicidal attempt. At the arrival GCS was 8/15 and general examination showed the inlet wound in the submental region whereas the outlet one in the left temporal skull area. After first rescue procedures, ICP was monitored before proceeding surgically. Due to massive hemorrhage, embolization of ianternal maxillary artery was performed. Afterwards, tracheostomy, surgical reduction of multiple maxillo-facial fractures and ocular avulsion were performed. In a second time, ICP monitoring and CT scan revealed ICH signs due to intraparenchimal injures. The patient underwent to a second surgical procedure, consisting of bifrontal decompressive craniectomy. The patient was discharged on 20th post-op day to a rehabilitation center. She returned to our department after 4 months to perform a craniomaxillofacial recostruction. She presented 15 in GCS, left ptosis, left VII cranial nerve deficit, decannulated, KPS 100%. CONCLUSION: A step-to-step multidisciplinary approach both with Neurosurgeons and Maxillo-facial surgeons is mandatory in Cranial Gunshot Injuries where extensive damage is linked to a higher mortality. KEY WORDS: Cranial gunshot inuuries, Cranial reconstruction, Maxillofacial reconstruction.

Raramente vengono riportate in letteratura lesioni da arma da fuoco del viscerocranio. Le ferite penetranti nella regione cranio-maxillo-facciale rappresentano una sfida significativa per i chirurghi in quanto spesso comprendono gravi difetti dei tessuti molli, ossei e cerebrali. Presentiamo un caso clinico di una donna di 42 anni con una ferita da arma da fuoco al viscerocranio dopo un tentativo di suicidio. Sono disponibili serie di immagini del decorso della malattia. DESCRIZIONE DEL CASO: Una donna di 42 anni si è presentata con una ferita da arma da fuoco al viscerocranio dopo un tentato suicidio. All’arrivo il GCS era 8/15 e l’esame obiettivo mostrava la ferita in ingresso nella regione submentale mentre quella in uscita nella zona temporale sinistra. Dopo le prime procedure di salvataggio, prima di procedere chirurgicamente, è stata monitorata la pressione intracranica (ICP). A causa dell’emorragia massiva, è stata eseguita l’embolizzazione dell’arteria mascellare interna. Successivamente, si è proceduto alla tracheostomia, alla riduzione chirurgica delle fratture multiple del mascellare e ad avulsione oculare. In un secondo tempo il monitoraggio della PIC e la TAC hanno rivelato segni di emorragia intracranica (ICH) per lesioni intraparenchimali. La paziente è stata sottoposta a una seconda procedura chirurgica, consistente in craniectomia decompressiva bifrontale. La paziente è stata dimessa il 20° giorno post-operatorio ed affidata ad un centro di riabilitazione. È tornata nel nostro dipartimento dopo 4 mesi per eseguire una ricostruzione cranio-maxillo-facciale. Si presentava con un GCS di 15/15, ptosi sinistra, deficit del VII nervo cranico di sinistra, senza tracheostomia e con KPS (Karnofsky Performance Score) del 100%. CONCLUSIONE: Un approccio multidisciplinare graduale sia con i neurochirurghi che con i chirurghi maxillo-facciali è obbligatorio nelle lesioni craniofacciali da arma da fuoco in cui un danno esteso è correlato ad una mortalità più elevata.