Nelle Metamorfosi di Ovidio i limiti e le barriere fra le specie sono pensati come laschi e instabili, la contiguità fra animali umani e animali non umani è somma, e gli esseri viventi si riducono a meri ‘indumenti’ del Caos sottostante nel quale il mondo ripetutamente ripiomba trasformazione dopo trasformazione. Proprio per queste ragioni, il poema ovidiano può rivelarsi un testo utile per riflettere su alcune delle implicazioni che derivano dall’ipotesi del cosiddetto ‘Antropocene’ e sulle nuove forme di protagonismo umano ad essa connesse.
LI CAUSI, P. (2021). Dell'impossibilità di andare oltre e dell'Antropocene: fragilità dei corpi e dei limiti nelle Metamorfosi di Ovidio. CLASSICO CONTEMPORANEO, 8, 115-137.
Dell'impossibilità di andare oltre e dell'Antropocene: fragilità dei corpi e dei limiti nelle Metamorfosi di Ovidio
LI CAUSI, P.
2021-01-01
Abstract
Nelle Metamorfosi di Ovidio i limiti e le barriere fra le specie sono pensati come laschi e instabili, la contiguità fra animali umani e animali non umani è somma, e gli esseri viventi si riducono a meri ‘indumenti’ del Caos sottostante nel quale il mondo ripetutamente ripiomba trasformazione dopo trasformazione. Proprio per queste ragioni, il poema ovidiano può rivelarsi un testo utile per riflettere su alcune delle implicazioni che derivano dall’ipotesi del cosiddetto ‘Antropocene’ e sulle nuove forme di protagonismo umano ad essa connesse.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1260843
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