Horum iudex erat praefectus fabrum: Vegezio e la praefectura fabrum

The post of praefectus fabrum was granted by a magistrate cum imperio on the basis of trust, loyalty, and competence. In general, the appointees have been described as ‘senior officers on the staff’ of the appointing magistrates. However, little is known about the tasks attached to the post, even if the praefectura fabrum is well attested both in literary texts and inscriptions. The Epitoma rei militaris is the only extant source devoting a passage to the duties of the prefects of engineers. In spite of being a detailed description of the post, this passage has generally been dismissed – notably by H. Maué and B. Dobson – as untrustworthy or useless for a number of reasons, including the fact that, at the time of the Epitoma’s composition, the praefectura fabrum was no more than a relic, or a name in ancient texts and inscriptions. According to Vegetius, the prefect led the corps of technicians attached to the legions. Moreover, he was put in charge of siege machines and the supply of projectiles and other materials. Even if this description and what is known about the praefectura fabrum are not consistent, a re-examination of the passage and of the text as a whole is needed. In fact, the Epitoma reveals a deeper knowledge of the importance attached to the post than expected in such a late source. A focus on this text will offer some useful insights on the sources available to Vegetius, and to what they stated about the tasks attached to the praefectus itself. In addition to this, it will be possible to trace the duties of the post back to its origins and investigate on how the praefectura fabrum became the institutional and political office which we known from the available sources.

La posizione di praefectus fabrum era assegnata da un magistrato cum imperio sulla base di vincoli di natura fiduciaria e come riconoscimento alle competenze dell'individuo prescelto. In generale, i prefetti sono stati descritti come 'ufficiali dello Stato maggiore' del magistrato delegante. Sebbene la praefectura fabrum sia ben attestata nei documenti letterari ed epigrafici, si sa tuttavia ben poco dei compiti affidati a coloro che la rivestirono. L'Epitoma rei militaris è la sola fonte superstite che dedichi un'intera sezione ai compiti dei prefetti dei fabri. Sebbene vi si trovi una descrizione molto dettagliata dell'incarico, questo documento è stato sostanzialmente ritenuto inaffidabile - soprattutto da H. Maué e B. Dobson - sulla base di numerose ragioni, incluso il fatto che, alla probabile data di composizione dell'Epitoma, la praefectura fabrum non compariva che all'interno di antichi testi o su vecchie iscrizioni. Secondo Vegezio, il prefetto guidava apposite unità di tecnici aggregate alle legioni. Inoltre, egli avrebbe sovrinteso alle macchine d'assedio, al rifornimento di proiettili e altri materiali. Anche se questa descrizione non corrisponde a quanto noto circa la praefectura fabrum, si rende necessario un riesame attento del passo di Vegezio nel più ampio contesto della sua opera. L'Epitoma sembra infatti rivelare una conoscenza dell'incarico sorprendentemente profonda per l'epoca tarda in cui fu composta. Una disamina del testo ci consentirà di trarre informazioni utili a proposito delle fonti di Vegezio e di come vi fosse in effetti descritta la prefettura. Si potrà così gettare luce sull'incarico sin dalle sue origini e indagare come, nel tempo, la praefectura fabrum sia diventata la posizione istituzionale, politicamente rilevante, attestata dalle fonti disponibili.