Il segnalamento del delinquente di Salvatore Ottolenghi: lo studio dei dermatoglifi nei gabinetti antropometrici [Il segnalamento del delinquente by Salvatore Ottolenghi: the study of dermatoglyphics in anthropometric cabinets]

The dermatoglyphics are signs of the human variety, as they are absolutely different from one human being to another. For this reason, and for their characteristics of uniqueness, classification, and inalterability, the papillary ridges on the fingertips represent elements of a sure differentiation between one person and another. Fingerprints are, therefore, very helpful in identifying a human being. Salvatore Ottolenghi was the first to utilize the fingerprinting system to identify individuals, and he introduced this system in his “Cartellino di riconoscimento (identification card)” in 1902. He was sure about the scientific validity of this method, which he considered to be free from potential personal interpretation. According to his definition, “fingerprints, by their nature, form special drawings from birth; these will not change throughout life and will be absolutely different from one human being to another”. This fingerprint identification method was immediately refined by Giovanni Gasti, whom Salvatore Ottolenghi had chosen as his personal assistant at the Scuola di Polizia Scientifica (School of Forensic Science). Gasti, adapting the classification method of Francis Galton and Edward Henry, developed the “Sistema Gasti (Gasti System)”, which was in use throughout the 1900s.

I dermatoglifi, essendo completamente diversi da un essere umano all’altro, segnalano la diversità umana. Per questo motivo, e per le loro caratteristiche di unicità, classificazione e inalterabilità, le creste papillari sulla punta delle dita rappresentano elementi di una sicura differenziazione tra una persona e l’altra. Di conseguenza, le impronte digitali sono molto utili nell’identificazione di un essere umano. Salvatore Ottolenghi fu il primo ad utilizzare il sistema di impronte digitali per identificare gli individui e introdusse questo sistema nel suo “Cartellino di riconoscimento” nel 1902. Essendo sicuro della validità scientifica di questo metodo, lo considerava libero da potenziale interpretazione personale. Secondo lui “le impronte digitali, per loro natura, formano disegni speciali dalla nascita; questi non cambieranno per tutta la vita e saranno assolutamente diversi da un essere umano a un altro”. Questo metodo di identificazione delle impronte digitali fu immediatamente perfezionato da Giovanni Gasti, scelto da Salvatore Ottolenghi come suo assistente personale presso la Scuola di Polizia Scientifica. Per questo motivo, il metodo è stato chiamato “Sistema Gasti (Sistema Gasti)”. Fu usato per tutto il Novecento.