Tra i testi letterari più celebri ad aver trattato di cartografia e delle implicazioni ad essa sottese, figura senza dubbio, Del rigor de la ciencia di Jorge Luis Borges. Lo scrittore argentino non è stato di certo il primo ad occuparsi dell’argomento: ben 50 anni prima Lewis Carroll, autore da lui profondamente stimato, aveva infatti inserito nei suoi testi alcune mappe. Una di queste, similmente a quella al centro del racconto di Borges, è descritta come una mappa 1:1, la quale ricopre finalità narrative molto simili. Vi sono alcune osservazioni sostenute da evidenze critiche che permettono di concludere che Borges conoscesse, anche in qualità di studioso, la mappa 1:1 di Carroll. Sicuramente, l’elemento più solido a sostegno di una ipotesi di origine diretta è però la similitudine nella descrizione delle sorti di entrambe le mappe all’interno dei rispettivi racconti. Corrispondenza che si fa ancora meno trascurabile prendendo in considerazione la propensione di Borges alla citazione e alla rielaborazione. Nel discutere di questi due autori, si vuole evidenziare come la perfetta raffigurazione della realtà, attraverso il concretizzarsi di un’irrealizzabile mappa in scala 1:1, rimanga simbolo di un dominio assoluto sul reale, riaffermando con forza la pervasività della rappresentazione cartografica come metafora di potere.
Macchi, G., Tonella, A. (2021). Grande scala e potere: il paradosso della scala 1:1 nelle narrazioni letterarie di Carroll e Borges. BOLLETTINO DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA DI CARTOGRAFIA, 172, 66-77 [10.13137/2282-572X/33724].
Grande scala e potere: il paradosso della scala 1:1 nelle narrazioni letterarie di Carroll e Borges
Macchi, Giancarlo
;
2021-01-01
Abstract
Tra i testi letterari più celebri ad aver trattato di cartografia e delle implicazioni ad essa sottese, figura senza dubbio, Del rigor de la ciencia di Jorge Luis Borges. Lo scrittore argentino non è stato di certo il primo ad occuparsi dell’argomento: ben 50 anni prima Lewis Carroll, autore da lui profondamente stimato, aveva infatti inserito nei suoi testi alcune mappe. Una di queste, similmente a quella al centro del racconto di Borges, è descritta come una mappa 1:1, la quale ricopre finalità narrative molto simili. Vi sono alcune osservazioni sostenute da evidenze critiche che permettono di concludere che Borges conoscesse, anche in qualità di studioso, la mappa 1:1 di Carroll. Sicuramente, l’elemento più solido a sostegno di una ipotesi di origine diretta è però la similitudine nella descrizione delle sorti di entrambe le mappe all’interno dei rispettivi racconti. Corrispondenza che si fa ancora meno trascurabile prendendo in considerazione la propensione di Borges alla citazione e alla rielaborazione. Nel discutere di questi due autori, si vuole evidenziare come la perfetta raffigurazione della realtà, attraverso il concretizzarsi di un’irrealizzabile mappa in scala 1:1, rimanga simbolo di un dominio assoluto sul reale, riaffermando con forza la pervasività della rappresentazione cartografica come metafora di potere.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
AIC-172-2021-Tonella-MacchiJanica.pdf
accesso aperto
Tipologia:
PDF editoriale
Licenza:
Creative commons
Dimensione
2.35 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.35 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1220215