The Other Side, 1972-2019: il lungo viaggio di Nan Goldin nella "gender-free zone"

The Other Side was the name of a drag queens club in Boston in the seventies, whose attendance marks the beginning of a never extinguished love obsession for Nan Goldin. Drag queens represent for the young photographer the discovery of a "gender-free zone", as she puts it, which escapes the binary logic of sexual identities and challenges social taxonomies. From Boston to New York, from Paris to Berlin, from Manila to Bangkok, Goldin's itinerary through the "gender-free zone" gives rise to hundreds of photographs that "come out of relationships, not observation", as stated by artist. As always in Nan Goldin's work, her photographs in fact represent an intimate diary made public. In 1993 the photographic volume entitled The Other Side was released. It constituted an act of love supported by an affectionately complicit and sometimes melancholy gaze on people who, writes Goldin, "are the real winners of the battle of the sexes because they have stepped out of the ring." The year following the publication of The Other Side Goldin created the homonymous slideshow, which over the years underwent various transformations and updates, consistent with its diaristic and open nature. And in this sense, the new edition of the volume, in its expanded and updated version, published at the end of 2019, must also be understood, which corresponds to a new version of the slideshow. This article analyzes the two editions of the photographic volume, among which there is the change in society of the perception of a "different" sexuality and fluid gender. Importantly, the article delves into the role of soundtrack in the various slideshows. Soundtrack does not represent a mere musical comment, but acts in all respects as a creative tool with an evocative and significant power equal to that of images.

The Other Side era il nome di un locale di drag queens nella Boston degli anni Settanta, la cui frequentazione segna per la giovane Nan Goldin l’inizio di un’ossessione amorosa mai spenta: le drag queens rappresentano per la fotografa esordiente la scoperta di una “gender-free zone”, come lei stessa la definisce, che si sottrae alla logica binaria delle identità sessuali e sovverte le tassonomie sociali. Da Boston a New York, da Parigi a Berlino, da Manila a Bangkok, l’itinerario di Goldin attraverso la “gender-free zone” dà origine a centinaia di fotografie che “derivano dalla relazione, non dall’osservazione”, come afferma l’artista. Come sempre nel lavoro di Nan Goldin, le sue fotografie rappresentano infatti un diario intimo reso pubblico: nel 1993 esce il volume fotografico The Other Side, un atto d’amore sorretto da uno sguardo affettuosamente complice e talvolta malinconico su persone che, scrive Goldin, “sono le vere vincitrici della battaglia dei sessi perché sono uscite dal ring”. L’anno successivo alla pubblicazione di The Other Side Goldin realizza l’omonimo slideshow, che nel corso degli anni subirà diverse trasformazioni e aggiornamenti, coerentemente alla sua natura diaristica e aperta. E in questo senso va intesa anche la nuova edizione, rivista e accresciuta, del volume pubblicata alla fine del 2019, cui corrisponde una nuova versione dello slideshow. L’articolo analizza le due edizioni del volume fotografico, tra le quali intercorre il mutamento nella società della percezione della sessualità “diversa” e del gender fluido, e approfondisce il ruolo della soundtrack nei diversi slideshows, che non rappresenta un semplice commento musicale, ma agisce a tutti gli effetti come uno strumento creativo dal potere evocativo e significante pari a quello delle immagini.