I multi-agenti rappresentano oggi uno dei principali metodi per la validazione o confutazione di ipotesi o modelli complessi. Nell’ambito di diversi settori disciplinari, le teorie sulla vita artificiale (intesa come partecipazione o dinamiche di ecosistemi digitali) hanno ulteriormente rafforzato la struttura epistemologica e gli obiettivi della ricerca. Per la geografia, i multi-agenti rappresentano un metodo che consente – fra le tante altre cose – di produrre teorie sulla relazione intrinseca tra spazio, organismi ed ecosistemi. All’interno di questa cornice di riferimento, l’esperienza di ricerca descritta in queste pagine ha visto la definizione dei principi fondamentali di un modello di tipo vegetale che mira principalmente a produrre elementi utili alla riflessione sui rapporti tra organismi e spazio. Nel tentativo di produrre evidenze utili al dibattito sul gene egoista, il modello digitale ha messo in luce come la “vita” sia piuttosto caratterizzata da processi di collaborazione, mutua partecipazione e beneficio reciproco, come correttamente suggerito da Kropotkin. Una delle acquisizioni più importanti maturate con questo studio è quella dell’identificazione degli effetti significativi di condizionamento esercitato dallo spazio sulle dinamiche delle forme di vita. Si tratta di osservazioni che consentono di ipotizzare in modo speculativo la nozione di spazio o geografia artificiale.
MACCHI JANICA, G., Grava, M. (2019). Geografia artificiale, geni e mutuo appoggio. ACME, 18(3), 782-802.
Geografia artificiale, geni e mutuo appoggio
Giancarlo Macchi Janica
;
2019-01-01
Abstract
I multi-agenti rappresentano oggi uno dei principali metodi per la validazione o confutazione di ipotesi o modelli complessi. Nell’ambito di diversi settori disciplinari, le teorie sulla vita artificiale (intesa come partecipazione o dinamiche di ecosistemi digitali) hanno ulteriormente rafforzato la struttura epistemologica e gli obiettivi della ricerca. Per la geografia, i multi-agenti rappresentano un metodo che consente – fra le tante altre cose – di produrre teorie sulla relazione intrinseca tra spazio, organismi ed ecosistemi. All’interno di questa cornice di riferimento, l’esperienza di ricerca descritta in queste pagine ha visto la definizione dei principi fondamentali di un modello di tipo vegetale che mira principalmente a produrre elementi utili alla riflessione sui rapporti tra organismi e spazio. Nel tentativo di produrre evidenze utili al dibattito sul gene egoista, il modello digitale ha messo in luce come la “vita” sia piuttosto caratterizzata da processi di collaborazione, mutua partecipazione e beneficio reciproco, come correttamente suggerito da Kropotkin. Una delle acquisizioni più importanti maturate con questo studio è quella dell’identificazione degli effetti significativi di condizionamento esercitato dallo spazio sulle dinamiche delle forme di vita. Si tratta di osservazioni che consentono di ipotizzare in modo speculativo la nozione di spazio o geografia artificiale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11365/1076044