Questo nuovo numero conferma Educational Reflective Practices quale rivista di riferimento, all’interno del panorama scientifico italiano, su due temi di ricerca predominanti: le pratiche riflessive e le soft skill. Essi trovano spazio in queste pagine in virtù della loro rilevanza nel dibattito nazionale e internazionale sulla professionalizzazione dei saperi, sempre più necessaria all’educazione formale per raggiungere quel carattere di efficienza e funzionalità proprio degli apprendimenti informali. Per questo motivo la rivista propone contributi che pongono attenzione ai contesti professionali in cui i practitioner operano quotidianamente e trovano, in alcuni casi, possibilità di collaborazione in progetti di ricerca. Anche questa volta molti degli articoli proposti ne sono una dimostrazione. In questo numero sono raccolte ricerche di natura teorica ed empirica accomunate dall’idea di fondo che il costrutto di riflessività possa essere utilizzato come operatore metodologico in diversi contesti di pratica. Parlare oggi di riflessvità o, in alcune sue estensioni, di processi trasformativi, significa entrare nello spazio della transdisciplinarietà. Diventa così interessante vedere come le diverse comunità di ricerca traducono e rendono più permeabili le idee di Dewey, Mezirow, Freire a influenze diverse, provenienti dagli studi organizzativi o aziendali, dalle indagini di natura psicologica o sociologica. Questo numero segna alcuni passaggi di confine, già ampiamente definiti dai numeri precedenti di Educational Reflective Practices, da una lettura della riflessività come costrutto ancorato ai soli contesti di pratica educativa a operatore Epistemolgoico per comprendere la più ampia fenomenologia dell’apprendere in età adulta.
Giampaolo, M., Melacarne, C. (2018). Le pratiche educative e le soft skills. EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, 2(2), 5-11 [10.3280/ERP2018-002001].
Le pratiche educative e le soft skills.
Giampaolo Mario;Melacarne Claudio
2018-01-01
Abstract
Questo nuovo numero conferma Educational Reflective Practices quale rivista di riferimento, all’interno del panorama scientifico italiano, su due temi di ricerca predominanti: le pratiche riflessive e le soft skill. Essi trovano spazio in queste pagine in virtù della loro rilevanza nel dibattito nazionale e internazionale sulla professionalizzazione dei saperi, sempre più necessaria all’educazione formale per raggiungere quel carattere di efficienza e funzionalità proprio degli apprendimenti informali. Per questo motivo la rivista propone contributi che pongono attenzione ai contesti professionali in cui i practitioner operano quotidianamente e trovano, in alcuni casi, possibilità di collaborazione in progetti di ricerca. Anche questa volta molti degli articoli proposti ne sono una dimostrazione. In questo numero sono raccolte ricerche di natura teorica ed empirica accomunate dall’idea di fondo che il costrutto di riflessività possa essere utilizzato come operatore metodologico in diversi contesti di pratica. Parlare oggi di riflessvità o, in alcune sue estensioni, di processi trasformativi, significa entrare nello spazio della transdisciplinarietà. Diventa così interessante vedere come le diverse comunità di ricerca traducono e rendono più permeabili le idee di Dewey, Mezirow, Freire a influenze diverse, provenienti dagli studi organizzativi o aziendali, dalle indagini di natura psicologica o sociologica. Questo numero segna alcuni passaggi di confine, già ampiamente definiti dai numeri precedenti di Educational Reflective Practices, da una lettura della riflessività come costrutto ancorato ai soli contesti di pratica educativa a operatore Epistemolgoico per comprendere la più ampia fenomenologia dell’apprendere in età adulta.File | Dimensione | Formato | |
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