This essay analyzes the progressive evolution of the Civil Doctrine - since the origins of the Bologna School to Azo - focusing on the topic of withdrawal (pœnitentia) in bilateral contracts, whose the sedes materiæ is the titles regarding the condictio causa data causa non secuta or ob causam datorum in the Digestum Vetus (D.12.4) and in the Codex (C.4.6).  The whole research is centred on the use of the formule “gratia utriusque contrahentis” during the XII century and on the analysis of some Glosses found in the apparatus of Libri Feudorum and of the Brocarda “quod possit feudum renuntiare”, “cessante causa cessat effectus” and “de penitentia in contractibus et in aliis prodest”, where the use of this syntagma appears to be particularly meaningful. Regarding the polysemy of the lemma causa, the earliest Glossators, on the matter of condictio, use this lemma to identify the æquitas in the various particular cases examinated and also to indicate the counter-performance of the contract.

Il saggio ricostruisce l’evoluzione della dottrina civilistica - dalle origini della Scuola di Bologna ad Azzone - sul recesso (pœnitentia) nei contratti bilaterali, la cui sedes materiæ è costituita dai titoli dedicati alla condictio causa data causa non secuta o ob causam datorum nel Digestum Vetus (D.12.4) e nel Codex (C.4.6). L’indagine è incentrata sull’impiego della formula “gratia utriusque contrahentis” nel corso del secolo XII e sull’analisi di alcune glosse dell’apparato ai Libri Feudorum e dei brocardi “quod possit feudum renuntiare”, “cessante causa cessat effectus” e “penitentia in contractibus et in aliis prodest”, ove l’utilizzo di questo sintagma risulta particolarmente pregnante. A proposito della polisemia del lemma causa, tra i primi legisti emerge con chiarezza, in tema di condictio, il suo impiego in funzione dell’identificazione dell’æquitas della fattispecie e dell’indicazione della controprestazione del contratto.

Mordini, M. (2018). Il recesso nei contratti bilaterali e la definizione del feudo come “contractus gratia utriusque contrahentis” (sec. XIIex.-XIIIin.). RIVISTA INTERNAZIONALE DI DIRITTO COMUNE, 29, 65-117.

Il recesso nei contratti bilaterali e la definizione del feudo come “contractus gratia utriusque contrahentis” (sec. XIIex.-XIIIin.)

Maura Mordini
2018-01-01

Abstract

This essay analyzes the progressive evolution of the Civil Doctrine - since the origins of the Bologna School to Azo - focusing on the topic of withdrawal (pœnitentia) in bilateral contracts, whose the sedes materiæ is the titles regarding the condictio causa data causa non secuta or ob causam datorum in the Digestum Vetus (D.12.4) and in the Codex (C.4.6).  The whole research is centred on the use of the formule “gratia utriusque contrahentis” during the XII century and on the analysis of some Glosses found in the apparatus of Libri Feudorum and of the Brocarda “quod possit feudum renuntiare”, “cessante causa cessat effectus” and “de penitentia in contractibus et in aliis prodest”, where the use of this syntagma appears to be particularly meaningful. Regarding the polysemy of the lemma causa, the earliest Glossators, on the matter of condictio, use this lemma to identify the æquitas in the various particular cases examinated and also to indicate the counter-performance of the contract.
2018
Mordini, M. (2018). Il recesso nei contratti bilaterali e la definizione del feudo come “contractus gratia utriusque contrahentis” (sec. XIIex.-XIIIin.). RIVISTA INTERNAZIONALE DI DIRITTO COMUNE, 29, 65-117.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1068774