Nell’ultimo decennio le insoddisfacenti performances delle asset class tradizionali e la presenza di tassi di interesse negativi hanno spinto, in special modo, i gestori attivi a selezionare gli investimenti alternativi. Gli active managers hanno consigliato alla fascia alta di clientela, la possibilità di investire in beni da collezione (oggetti d’arte, gioielli, vini d’annata e auto d’epoca). Tali asset hanno la peculiarità di suscitare nell’investitore una reazione emotiva legata al piacere di possederli (emotional asset). Nella prima parte sono stati presi in considerazione il mercato e gli aspetti valutativi dei beni da collezione, con l’evidenza di alcuni drivers che incidono sul trade-off rischio rendimento. Nella seconda parte sono state esaminate (2006-2016) le performances dell’arte (per la peculiarità del più alto fatturato) e delle auto classiche (poiché rappresenta il bene con maggior tasso di crescita), in tre portafogli con pesi diversi, utilizzando i rispettivi indici di riferimento: azionario europeo (Eurostoxx 50), obbligazionario (S&P Eurozone Sovereign Bond), arte (Art Market Index), auto classiche (ADEMY- Classic Car Index). I risultati ottenuti mostrano la presenza di una interessante relazione fra extra rendimento e rischio in conseguenza della implementazione del peso dell’arte e delle auto classiche. Nell’esame dei risultati ottenuti bisogna considerare che il rischio, misurabile anche per questa asset class dalla deviazione standard (Dimson-Spaenjers 2011 e Renneboog-Spaenjers 2013), dipende anche da alcuni fattori caratteristici: la scarsa liquidità, la difficoltà nella determinazione del corretto prezzo, in assenza di un mercato di negoziazione continuo e la manipolazione del prezzo dovuta a comportamenti fraudolenti.
Boido, C., Ceccherini, P. (2018). Investimenti Alternativi:gli emotional assets. RIVISTA BANCARIA. MINERVA BANCARIA, 1/2018(1), 57-76.
Investimenti Alternativi:gli emotional assets
Claudio Boido
;
2018-01-01
Abstract
Nell’ultimo decennio le insoddisfacenti performances delle asset class tradizionali e la presenza di tassi di interesse negativi hanno spinto, in special modo, i gestori attivi a selezionare gli investimenti alternativi. Gli active managers hanno consigliato alla fascia alta di clientela, la possibilità di investire in beni da collezione (oggetti d’arte, gioielli, vini d’annata e auto d’epoca). Tali asset hanno la peculiarità di suscitare nell’investitore una reazione emotiva legata al piacere di possederli (emotional asset). Nella prima parte sono stati presi in considerazione il mercato e gli aspetti valutativi dei beni da collezione, con l’evidenza di alcuni drivers che incidono sul trade-off rischio rendimento. Nella seconda parte sono state esaminate (2006-2016) le performances dell’arte (per la peculiarità del più alto fatturato) e delle auto classiche (poiché rappresenta il bene con maggior tasso di crescita), in tre portafogli con pesi diversi, utilizzando i rispettivi indici di riferimento: azionario europeo (Eurostoxx 50), obbligazionario (S&P Eurozone Sovereign Bond), arte (Art Market Index), auto classiche (ADEMY- Classic Car Index). I risultati ottenuti mostrano la presenza di una interessante relazione fra extra rendimento e rischio in conseguenza della implementazione del peso dell’arte e delle auto classiche. Nell’esame dei risultati ottenuti bisogna considerare che il rischio, misurabile anche per questa asset class dalla deviazione standard (Dimson-Spaenjers 2011 e Renneboog-Spaenjers 2013), dipende anche da alcuni fattori caratteristici: la scarsa liquidità, la difficoltà nella determinazione del corretto prezzo, in assenza di un mercato di negoziazione continuo e la manipolazione del prezzo dovuta a comportamenti fraudolenti.File | Dimensione | Formato | |
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