Parlamentare europeo sanzionato per le affermazioni discriminatorie verso la comunità Rom

L’utilizzazione di un vocabolo dal significato obiettivamente dispregiativo per qualificare l’intera comunità Rom, sia pure ad opera di un parlamentare europeo nel contesto di un dibattito televisivo dai toni alquanto accesi, configura la fattispecie di discriminazione razziale collettiva, che può essere contrastata in sede giudiziaria su iniziativa delle associazioni iscritte in apposito registro. Il Tribunale di Milano (sentenza 19 aprile 2016), investito di un caso così connotato, fornisce utili indicazioni sulla legittimazione a esperire tali azioni, sul concetto di discriminazione e sulle sanzioni idonee a contrastare il vulnus alla parità di trattamento.