SOMMARIO: 1. La sovversione del principio di sussidiarietà nell’accertamento della responsabilità penale per l’infortunio del lavoratore imprudente. – 2. Le ragioni di oscuramento del ruolo della vittima nel diritto penale. – 2.1. La vittima inghiottita dal bene giuridico. – 2.2. La mancata elaborazione di una “tipicità passiva” nella cultura penalistica. – 3. La valorizzazione del comportamento della vittima nel diritto del lavoro. – 3.1. La colpa grave del lavoratore nel sistema dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni. – 3.2. La maggiore selettività della responsabilità contrattuale derivante dall’art. 2087 c.c. – 3.3. Il “rischio elettivo” quale causa di esclusione della “occasione di lavoro”. – 4. L’interpretatio abrogans dell’art. 41, comma 2, c.p. quale mero riflesso dell’assenza di colpa del garante. – 5. Le carenze del giudizio di prevedibilità quale criterio di riconoscimento del comportamento abnorme del lavoratore. – 5.1. L’oscuramento del ruolo della vittima mediante l’eliminazione dell’Anlass. – 5.2. L’oscuramento del ruolo della vittima tramite la manipolazione dell’evento. – 6. Premessa a una più selettiva impostazione diagnostica. – 6.1. La tipicità passiva nella colpa relazionale. – 6.2. Il criterio della competenza. – 6.3. L’imprudenza della vittima quale fattore di atipicità dell’evento.
Micheletti, D. (2015). La responsabilità esclusiva del lavoratore per il proprio infortunio. Studio sulla tipicità passiva nel reato colposo. CRIMINALIA, 323-363.
La responsabilità esclusiva del lavoratore per il proprio infortunio. Studio sulla tipicità passiva nel reato colposo
MICHELETTI, DARIO
2015-01-01
Abstract
SOMMARIO: 1. La sovversione del principio di sussidiarietà nell’accertamento della responsabilità penale per l’infortunio del lavoratore imprudente. – 2. Le ragioni di oscuramento del ruolo della vittima nel diritto penale. – 2.1. La vittima inghiottita dal bene giuridico. – 2.2. La mancata elaborazione di una “tipicità passiva” nella cultura penalistica. – 3. La valorizzazione del comportamento della vittima nel diritto del lavoro. – 3.1. La colpa grave del lavoratore nel sistema dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni. – 3.2. La maggiore selettività della responsabilità contrattuale derivante dall’art. 2087 c.c. – 3.3. Il “rischio elettivo” quale causa di esclusione della “occasione di lavoro”. – 4. L’interpretatio abrogans dell’art. 41, comma 2, c.p. quale mero riflesso dell’assenza di colpa del garante. – 5. Le carenze del giudizio di prevedibilità quale criterio di riconoscimento del comportamento abnorme del lavoratore. – 5.1. L’oscuramento del ruolo della vittima mediante l’eliminazione dell’Anlass. – 5.2. L’oscuramento del ruolo della vittima tramite la manipolazione dell’evento. – 6. Premessa a una più selettiva impostazione diagnostica. – 6.1. La tipicità passiva nella colpa relazionale. – 6.2. Il criterio della competenza. – 6.3. L’imprudenza della vittima quale fattore di atipicità dell’evento.File | Dimensione | Formato | |
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