Il lavoro si propone di evidenziare come, non ostante la liberalizzazione imposta dall'ordinamento comunitario alla disciplina delle pertecipazioni detenibili dalla banche e dai gruppi bancari, la normativa nazionale risulti ancora sotto molteplici profili più stringente rispetto a quella europea. Non solo, ma il tendenziale rigore dell'organo di vigilanza nostrano in materia esce ulteriormente rinvigorito in seguito alle modifiche apportate di recente alla disciplina delle partecipazioni detenibili (Circ. BI n. 285/2013) volte ad allineare la normativa nazionale alla prescrizioni contenute nel Regolamento UE n. 575/2013 (CRR) e nella Direttiva UE n. 26/2013 (CRD IV). In conclusione, si ritiene che, quantomeno con riferimento specifico alla potenziale commistione tra attività bancaria ed attività industriale, la maggiore severità della normativa nazionale non è detto che si traduca necessariamente in uno svantaggio, permanendo la necessità di assicurare, attraverso la separazione dei ruoli tra i due settori, la prevenzione dei conflitti di interesse ed un'efficiente allocazione del credito.
Salerno, M.E. (2014). Le recenti modifiche alla disciplina di vigilanza in materia di partecipazioni detenibili dalle banche e dai gruppi bancari: un passo indietro nel processo di liberalizzazione delle regole. DIRITTO DELLA BANCA E DEL MERCATO FINANZIARIO(3, parte I), 447-475.
Le recenti modifiche alla disciplina di vigilanza in materia di partecipazioni detenibili dalle banche e dai gruppi bancari: un passo indietro nel processo di liberalizzazione delle regole
SALERNO, MARIA ELENA
2014-01-01
Abstract
Il lavoro si propone di evidenziare come, non ostante la liberalizzazione imposta dall'ordinamento comunitario alla disciplina delle pertecipazioni detenibili dalla banche e dai gruppi bancari, la normativa nazionale risulti ancora sotto molteplici profili più stringente rispetto a quella europea. Non solo, ma il tendenziale rigore dell'organo di vigilanza nostrano in materia esce ulteriormente rinvigorito in seguito alle modifiche apportate di recente alla disciplina delle partecipazioni detenibili (Circ. BI n. 285/2013) volte ad allineare la normativa nazionale alla prescrizioni contenute nel Regolamento UE n. 575/2013 (CRR) e nella Direttiva UE n. 26/2013 (CRD IV). In conclusione, si ritiene che, quantomeno con riferimento specifico alla potenziale commistione tra attività bancaria ed attività industriale, la maggiore severità della normativa nazionale non è detto che si traduca necessariamente in uno svantaggio, permanendo la necessità di assicurare, attraverso la separazione dei ruoli tra i due settori, la prevenzione dei conflitti di interesse ed un'efficiente allocazione del credito.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11365/976813