Riflessioni sulla storia del rapporto tra opinione pubblica e processo. L'ambivalenza della funzione della pubblicità nel processo: di garanzia, ma anche di minaccia alla logica del processo e alla terzietà del giudice, quando l'opinione pubblica interviene come parte. La terzietà del giudice come elemento costitutivo del giudizio, di cui gli altri due principi di giustizia naturale, imparzialità e contraddittorio, sono corollari. La terzietà è legata alla credenza nel perseguimento della verità nel giudizio, una verità giuridica, ma comunque tendente alla verità delle cose, negata invece dal relativismo, dal nichilismo pilatiani, che legittimano il giudizio del vincitore sul vinto, la sostituzione del popolo sovrano, del principio di maggioranza, della democrazia alla terzietà del giudice. L'opinione pubblica interviene nel processo anche come giuria: in Inghilterra col "trial by jury", che realizza il "government by opinion" del processo, la giuria svolge il ruolo costituzionale di "bulwark" delle libertà fondamentali inglesi, secondo Blackstone; sul continente, introdotta nel 1791 dalla Rivoluzione francese, la giuria vede tramontare progressivamente il suo ruolo costituzionale e non assume mai con certezza quello giudiziario. A indicare il tramonto definitivo del ruolo costituzionale della giuria può essere ricordato uno scritto di Piero Calamandrei del 1924, che propone di applicare la teoria dell'atto ammnistrativo complesso alla sentenza della Corte d'assise, in quanto atto giurisdizionale complesso, che propone dunque di pensare la giuria entro un quadro teorico amministrativistico e ne anticipa così il superamento di lì a poco sancito nello scabinato del codice Rocco.

Cianferotti, G. (2009). Logica del processo, logica del giudizio ed opinione pubblica. RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO E PROCEDURA CIVILE, 63(4), 1427-1435.

Logica del processo, logica del giudizio ed opinione pubblica

CIANFEROTTI, GIULIO
2009-01-01

Abstract

Riflessioni sulla storia del rapporto tra opinione pubblica e processo. L'ambivalenza della funzione della pubblicità nel processo: di garanzia, ma anche di minaccia alla logica del processo e alla terzietà del giudice, quando l'opinione pubblica interviene come parte. La terzietà del giudice come elemento costitutivo del giudizio, di cui gli altri due principi di giustizia naturale, imparzialità e contraddittorio, sono corollari. La terzietà è legata alla credenza nel perseguimento della verità nel giudizio, una verità giuridica, ma comunque tendente alla verità delle cose, negata invece dal relativismo, dal nichilismo pilatiani, che legittimano il giudizio del vincitore sul vinto, la sostituzione del popolo sovrano, del principio di maggioranza, della democrazia alla terzietà del giudice. L'opinione pubblica interviene nel processo anche come giuria: in Inghilterra col "trial by jury", che realizza il "government by opinion" del processo, la giuria svolge il ruolo costituzionale di "bulwark" delle libertà fondamentali inglesi, secondo Blackstone; sul continente, introdotta nel 1791 dalla Rivoluzione francese, la giuria vede tramontare progressivamente il suo ruolo costituzionale e non assume mai con certezza quello giudiziario. A indicare il tramonto definitivo del ruolo costituzionale della giuria può essere ricordato uno scritto di Piero Calamandrei del 1924, che propone di applicare la teoria dell'atto ammnistrativo complesso alla sentenza della Corte d'assise, in quanto atto giurisdizionale complesso, che propone dunque di pensare la giuria entro un quadro teorico amministrativistico e ne anticipa così il superamento di lì a poco sancito nello scabinato del codice Rocco.
2009
Cianferotti, G. (2009). Logica del processo, logica del giudizio ed opinione pubblica. RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO E PROCEDURA CIVILE, 63(4), 1427-1435.
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