L’intervento chirurgico di sostituzione protesica articolare ha lo scopo di restituire una buona funzionalità in assenza di dolore a quelle articolazioni danneggiate o degenerate; per questo rappresenta oggi i gold standard nel trattamento dell’artrosi e di alcune tipologie di fratture. Tuttavia il costante incremento dei numeri di casi di protesi infette e la selezione di ceppi patogeni sempre più resistenti spingono la medicina a ricercare continuamente procedure valide ed efficaci soprattutto nel campo della diagnostica e della profilassi. Sono stati presi in considerazione i casi di artroprotesi settiche registrati tra il gennaio 2003 ed il maggio 2011. Nei 28 casi presentati, l’errore del medico può presentarsi nella fase diagnostica, clinica o terapeutica e può essere accompagnato dall’inosservanza di linee guida che, pur non avendo valore protocollare e pur non essendo uno strumento deresponsabilizzante, hanno tuttavia una valenza sia medica che medico-legale. In merito si ritiene che circa il 30% del totale delle infezioni ospedaliere contratte potrebbe essere prevenibile grazie all’attuazione di misure preventive efficaci ed alla efficiente coordinazione interdisciplinare. Posto che la responsabilità, sia della struttura che del medico è di tipo contrattuale, ed essendo altrettanto evidente la pressoché costante impossibilità di dimostrare la messa in atto di tutte le misure preventive, è di chiara evidenza il diritto per il paziente/l’obbligo per la struttura a risarcire i danni. Le infezioni ospedaliere costituiscono, pertanto, una sfida importante sia per la comunità scientifica che per il SSN.

Maffei, U., Gabbrielli, M., Landi, G., Maffei, F. (2012). La responsabilità professionale per infezioni ospedaliere con riferimento alla chirurgia protesica in ortopedia. AITOG OGGI, Anno II(1), 47-51.

La responsabilità professionale per infezioni ospedaliere con riferimento alla chirurgia protesica in ortopedia

Maffei, U.;Gabbrielli, M.;
2012-01-01

Abstract

L’intervento chirurgico di sostituzione protesica articolare ha lo scopo di restituire una buona funzionalità in assenza di dolore a quelle articolazioni danneggiate o degenerate; per questo rappresenta oggi i gold standard nel trattamento dell’artrosi e di alcune tipologie di fratture. Tuttavia il costante incremento dei numeri di casi di protesi infette e la selezione di ceppi patogeni sempre più resistenti spingono la medicina a ricercare continuamente procedure valide ed efficaci soprattutto nel campo della diagnostica e della profilassi. Sono stati presi in considerazione i casi di artroprotesi settiche registrati tra il gennaio 2003 ed il maggio 2011. Nei 28 casi presentati, l’errore del medico può presentarsi nella fase diagnostica, clinica o terapeutica e può essere accompagnato dall’inosservanza di linee guida che, pur non avendo valore protocollare e pur non essendo uno strumento deresponsabilizzante, hanno tuttavia una valenza sia medica che medico-legale. In merito si ritiene che circa il 30% del totale delle infezioni ospedaliere contratte potrebbe essere prevenibile grazie all’attuazione di misure preventive efficaci ed alla efficiente coordinazione interdisciplinare. Posto che la responsabilità, sia della struttura che del medico è di tipo contrattuale, ed essendo altrettanto evidente la pressoché costante impossibilità di dimostrare la messa in atto di tutte le misure preventive, è di chiara evidenza il diritto per il paziente/l’obbligo per la struttura a risarcire i danni. Le infezioni ospedaliere costituiscono, pertanto, una sfida importante sia per la comunità scientifica che per il SSN.
2012
Maffei, U., Gabbrielli, M., Landi, G., Maffei, F. (2012). La responsabilità professionale per infezioni ospedaliere con riferimento alla chirurgia protesica in ortopedia. AITOG OGGI, Anno II(1), 47-51.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/577461
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