Abstract.: “Die strafrechtliche Verantwortlichkeit juristicscher Personen in Italien” Il saggio pubblicato sulla NZWiSt , n°10/2014, affronta il tema della responsabilità sanzionatoria degli enti in Italia da un punto di vista generale, partendo dalla storico dominio giuridico-culturale del principio di irresponsabilità (societas delinquere non potest) per giungere ai diversi presupposti di rango sovranazionale ed alle scelta nazionali di modernizzazione della politica criminale che hanno condotto anche in Italia alla fondazione dello Statuto di responsabilità sanzionatoria degli enti di cui al d.lgs. n°231/2001. Non manca l’indicazione di quei pochi istituti già presenti nella storia della legislazione antecedente in qualche modo anticipativi (ma ineffettivi e di carattere meramente sussidiario) di responsabilità sanzionatoria delle persone giuridiche, ciò al fine di sottolineare con maggior nettezza i caratteri fortemente innovativi propri della normativa contenuta nel decreto n°231 con le sue dirette ed afflittive sanzioni, specialmente commisurate sulla dimensione economico-patrimoniale degli enti. Vengono altresì esposte le obiezioni e risposte sollevate storicamente sul piano costituzionale alla fondazione in Italia di un sistema penale di responsabilità degli enti. I contenuti normativi dello Statuto italiano vengono sinteticamente esposti negli aspetti più significativi, a partire dalla singolare creazione dogmatica di un ibrido quale “l’illecito amministrativo, dipendente da reato”, esso stesso difficilmente trasponibile nella dogmatica tedesca e di ardua traducibilità nominale. La “parte generale” del piccolo codice di responsabilità sanzionatoria viene esplicata muovendo dai criteri imputativi del nuovo illecito, per poi illustrare il cuore della rivoluzionaria riforma costituito dall’arsenale sanzionatorio dispiegato dal legislatore italiano per la repressione della criminalità sovraindividuale. Si prosegue poi con l’illustrazione della lenta e faticosa vicenda che ha portato alla formazione della “Parte speciale” del nuovo modello di responsabilità che com’è noto si è sviluppata in maniera diacronica per successivi provvedimenti aggiuntivi rispetto ad un ambito di prensione delle sanzioni iniziale di modesta rilevanza, con importanti discrasie che si sono date nel tempo tra il testo originale dello Statuto e nuove disposizioni aggiuntesi. Da ultimo la trattazione affronta lo spinoso problema della corretta qualificazione del sistema italiano di sanzioni a carico degli enti illustrando le principali posizioni espresse dalla dottrina sul merito. Si indica infine la possibilità di superare l’ibrida etichetta “responsabilità amministrativa da reato”, facile e pratica da utilizzare ma inappagante (e pur formalmente aderente al testo di legge), sottolineando il carattere nettamente penalistico degli istituti più qualificanti, e delle sanzioni che compaiono nel d. °231, nonché la necessaria cognizione in ambito processualpenalistico, orientando la qualificazione del complesso normativo esposto verso la configurazione di un vero sottosistema penalistico, anche al fine di orientare i destinatari delle sanzioni verso una corretta percezione dell’alta dimensione afflittiva delle sanzioni previste.

Guerrini, R. (2014). Die straftrechtliche Verantwortlichkeit juristischer Personen in Italien. NZWIST, 10, 361-370.

Die straftrechtliche Verantwortlichkeit juristischer Personen in Italien

GUERRINI, ROBERTO
2014-01-01

Abstract

Abstract.: “Die strafrechtliche Verantwortlichkeit juristicscher Personen in Italien” Il saggio pubblicato sulla NZWiSt , n°10/2014, affronta il tema della responsabilità sanzionatoria degli enti in Italia da un punto di vista generale, partendo dalla storico dominio giuridico-culturale del principio di irresponsabilità (societas delinquere non potest) per giungere ai diversi presupposti di rango sovranazionale ed alle scelta nazionali di modernizzazione della politica criminale che hanno condotto anche in Italia alla fondazione dello Statuto di responsabilità sanzionatoria degli enti di cui al d.lgs. n°231/2001. Non manca l’indicazione di quei pochi istituti già presenti nella storia della legislazione antecedente in qualche modo anticipativi (ma ineffettivi e di carattere meramente sussidiario) di responsabilità sanzionatoria delle persone giuridiche, ciò al fine di sottolineare con maggior nettezza i caratteri fortemente innovativi propri della normativa contenuta nel decreto n°231 con le sue dirette ed afflittive sanzioni, specialmente commisurate sulla dimensione economico-patrimoniale degli enti. Vengono altresì esposte le obiezioni e risposte sollevate storicamente sul piano costituzionale alla fondazione in Italia di un sistema penale di responsabilità degli enti. I contenuti normativi dello Statuto italiano vengono sinteticamente esposti negli aspetti più significativi, a partire dalla singolare creazione dogmatica di un ibrido quale “l’illecito amministrativo, dipendente da reato”, esso stesso difficilmente trasponibile nella dogmatica tedesca e di ardua traducibilità nominale. La “parte generale” del piccolo codice di responsabilità sanzionatoria viene esplicata muovendo dai criteri imputativi del nuovo illecito, per poi illustrare il cuore della rivoluzionaria riforma costituito dall’arsenale sanzionatorio dispiegato dal legislatore italiano per la repressione della criminalità sovraindividuale. Si prosegue poi con l’illustrazione della lenta e faticosa vicenda che ha portato alla formazione della “Parte speciale” del nuovo modello di responsabilità che com’è noto si è sviluppata in maniera diacronica per successivi provvedimenti aggiuntivi rispetto ad un ambito di prensione delle sanzioni iniziale di modesta rilevanza, con importanti discrasie che si sono date nel tempo tra il testo originale dello Statuto e nuove disposizioni aggiuntesi. Da ultimo la trattazione affronta lo spinoso problema della corretta qualificazione del sistema italiano di sanzioni a carico degli enti illustrando le principali posizioni espresse dalla dottrina sul merito. Si indica infine la possibilità di superare l’ibrida etichetta “responsabilità amministrativa da reato”, facile e pratica da utilizzare ma inappagante (e pur formalmente aderente al testo di legge), sottolineando il carattere nettamente penalistico degli istituti più qualificanti, e delle sanzioni che compaiono nel d. °231, nonché la necessaria cognizione in ambito processualpenalistico, orientando la qualificazione del complesso normativo esposto verso la configurazione di un vero sottosistema penalistico, anche al fine di orientare i destinatari delle sanzioni verso una corretta percezione dell’alta dimensione afflittiva delle sanzioni previste.
2014
Guerrini, R. (2014). Die straftrechtliche Verantwortlichkeit juristischer Personen in Italien. NZWIST, 10, 361-370.
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