Nel settembre 2012, con autorizzazione del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e grazie al sostegno logistico del Comune di Campo nell'Elba e dell'Associazione per la Difesa dell'Isola di Pianosa, il Dipartimento di Scienze Fisiche della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Siena ha potuto avviare le attività di scavo all'interno della Grotta di Cala di Biagio, ubicata sulla costa orientale dell'isola di Pianosa. Lo spazio interno della grotta si articola in due diramazioni: a destra si snoda un cunicolo interrotto da due salette molto piccole, a sinistra si trova un riempimento contenente abbondanti resti di fauna a vertebrati, il cui recupero è oggetto specifico dello scavo. I depositi contenenti la breccia ossifera (alcuni metri di spessore) sono senz’altro posteriori alla fase tirreniana di cui ricoprono le tracce, e precedono, probabilmente, quelli dell’Età del Bronzo, scoperti nella seconda metà dell'Ottocento.
Foresi, L.M., Ricci, S., Arrighi, S. (2012). Isola di Pianosa: i resti di Vertebrati della Grotta di Cala di Biagio, campagna di scavo 20I2. NOTIZIARIO DELLA SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA, 8, 488-490.
Isola di Pianosa: i resti di Vertebrati della Grotta di Cala di Biagio, campagna di scavo 20I2
Foresi, L. M.;Ricci, S.;Arrighi, S.
2012-01-01
Abstract
Nel settembre 2012, con autorizzazione del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e grazie al sostegno logistico del Comune di Campo nell'Elba e dell'Associazione per la Difesa dell'Isola di Pianosa, il Dipartimento di Scienze Fisiche della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Siena ha potuto avviare le attività di scavo all'interno della Grotta di Cala di Biagio, ubicata sulla costa orientale dell'isola di Pianosa. Lo spazio interno della grotta si articola in due diramazioni: a destra si snoda un cunicolo interrotto da due salette molto piccole, a sinistra si trova un riempimento contenente abbondanti resti di fauna a vertebrati, il cui recupero è oggetto specifico dello scavo. I depositi contenenti la breccia ossifera (alcuni metri di spessore) sono senz’altro posteriori alla fase tirreniana di cui ricoprono le tracce, e precedono, probabilmente, quelli dell’Età del Bronzo, scoperti nella seconda metà dell'Ottocento.File | Dimensione | Formato | |
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