L'articolo ricostruisce la fortuna italiana del pittore Santiago Rusiñol, documentandone ad annum gli svolgimenti, specie con riferimento alle partecipazioni alle prime edizioni della Biennale di Venezia e all'Esposizione internazionale di belle arti di Roma: i dipinti esposti nelle due rassegne sono stati identificati e documentati, anche nei loro successivi passaggi collezionistici, venendo così a integrare o correggere i dati fin qui disponibili nel catalogo generale dell'artista. A emergere in questo contesto è la personalità di Vittorio Pica, attento non solo alla pittura ma anche alla scrittura di Rusiñol, di cui tradusse in italiano e in francese alcune opere per il teatro. Il tema del paesaggio come stato d'animo e del giardino come spazio dell'esistenza trova riscontro nei dipinti della serie dei "Giardini di Spagna" così come nel testo del dramma "Il giardino abbandonato" tradotto da Pica, in cui parola e immagine definiscono un sistema di valori saldamente coeso, nutrito di molteplici suggestioni simboliste, da Mallarmé a D'Annunzio. Conclude l'articolo una rassegna delle principali traduzioni in italiano di opere teatrali di Rusiñol e della loro fortuna montante negli anni del regime fascista, quando il teatro di poesia cedeva progressivamente il passo a un teatro d'intrattenimento dai toni mondani e salottieri. The articles takes in exam the Italian reception of the painter Santiago Rusiñol, by documenting ad annum his participation in the first editions of the Venice Biennale and in the International Exhibition of Fine Arts in Rome. Through the identification of the paintings exhibited, also after their purchase by private and public collections, it was possible to enrich or correct the data available so far in the general catalogue of the artist. In this context Vittorio Pica had a leading role, in his attention not only to Rusiñol's painting but also to his writings. As a matter of fact, he translated the Catalan artist's plays into Italian and French. The poetics of landscapes as states of mind and gardens as spaces of existence find a counterpart in the series of paintings Rusiñol entitled "Gardens of Spain" as well as in the text of his play "The Abandoned Garden", translated by Pica into Italian. Words and images define a system of values, nourished with many Symbolist references, from Mallarmé to D'Annunzio. The article ends with a review of the major translations of Rusiñol's plays in fascist Italy when poetry-theatre left room to more worldly and frivolous forms of entertainment.

Lacagnina, D. (2011). «Le penombre di un giardino spagnolo». Vittorio Pica e la fortuna di Santiago Rusiñol in Italia fra pittura e letteratura. STORIA DELL'ARTE(130 (30 N.S.)), 94-109.

«Le penombre di un giardino spagnolo». Vittorio Pica e la fortuna di Santiago Rusiñol in Italia fra pittura e letteratura

LACAGNINA, DAVIDE
2011-01-01

Abstract

L'articolo ricostruisce la fortuna italiana del pittore Santiago Rusiñol, documentandone ad annum gli svolgimenti, specie con riferimento alle partecipazioni alle prime edizioni della Biennale di Venezia e all'Esposizione internazionale di belle arti di Roma: i dipinti esposti nelle due rassegne sono stati identificati e documentati, anche nei loro successivi passaggi collezionistici, venendo così a integrare o correggere i dati fin qui disponibili nel catalogo generale dell'artista. A emergere in questo contesto è la personalità di Vittorio Pica, attento non solo alla pittura ma anche alla scrittura di Rusiñol, di cui tradusse in italiano e in francese alcune opere per il teatro. Il tema del paesaggio come stato d'animo e del giardino come spazio dell'esistenza trova riscontro nei dipinti della serie dei "Giardini di Spagna" così come nel testo del dramma "Il giardino abbandonato" tradotto da Pica, in cui parola e immagine definiscono un sistema di valori saldamente coeso, nutrito di molteplici suggestioni simboliste, da Mallarmé a D'Annunzio. Conclude l'articolo una rassegna delle principali traduzioni in italiano di opere teatrali di Rusiñol e della loro fortuna montante negli anni del regime fascista, quando il teatro di poesia cedeva progressivamente il passo a un teatro d'intrattenimento dai toni mondani e salottieri. The articles takes in exam the Italian reception of the painter Santiago Rusiñol, by documenting ad annum his participation in the first editions of the Venice Biennale and in the International Exhibition of Fine Arts in Rome. Through the identification of the paintings exhibited, also after their purchase by private and public collections, it was possible to enrich or correct the data available so far in the general catalogue of the artist. In this context Vittorio Pica had a leading role, in his attention not only to Rusiñol's painting but also to his writings. As a matter of fact, he translated the Catalan artist's plays into Italian and French. The poetics of landscapes as states of mind and gardens as spaces of existence find a counterpart in the series of paintings Rusiñol entitled "Gardens of Spain" as well as in the text of his play "The Abandoned Garden", translated by Pica into Italian. Words and images define a system of values, nourished with many Symbolist references, from Mallarmé to D'Annunzio. The article ends with a review of the major translations of Rusiñol's plays in fascist Italy when poetry-theatre left room to more worldly and frivolous forms of entertainment.
2011
Lacagnina, D. (2011). «Le penombre di un giardino spagnolo». Vittorio Pica e la fortuna di Santiago Rusiñol in Italia fra pittura e letteratura. STORIA DELL'ARTE(130 (30 N.S.)), 94-109.
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