Gli unici risultati soddisfacenti riguardanti la previsione degli eventi naturali sono stati ottenuti nei casi in cui il metodo utilizzato ha potuto contare su una ricostruzione realistica dei modelli di sviluppo dei sistemi coinvolti. Un esempio molto signifi cativo riguarda le previsioni meteorologiche, per le quali la percentuale di successi ha raggiunto livelli molto elevati. Questo è dovuto al fatto che gli esperti di questo settore sono riusciti a ricostruire in modo realistico i meccanismi di circolazione atmosferica (aggiornati continuamente in base alle osservazioni) e la loro connessione con gli eventi naturali da prevedere, come piogge, temporali, nevicate etc. Anche il terremoto è un evento legato all’evoluzione di un sistema naturale; la crosta terrestre, che si frattura in determinate zone e in determinati momenti, in funzione delle forze tettoniche in atto e delle caratteristiche fi sico/meccaniche delle strutture sollecitate. Quindi, la possibilità di seguire la stessa strada delle previsioni meteorologiche è in teoria aperta. Ovviamente, le possibilità di successo sono condizionate dalla nostra capacità di ricostruire il modello di base, cioè il contesto geodinamico e il complesso dei processi tettonici che permettono al sistema di assorbire progressivamente le sollecitazioni in atto e le modalità con cui questi due aspetti controllano la distribuzione dei periodici cedimenti del sistema, sorgenti dei terremoti. Le conoscenze su questo problema hanno avuto negli ultimi decenni un notevole sviluppo, anche grazie alle indagini svolte dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena (e.g., Mantovani et alii, 2011, 2012).

Mantovani, E., Viti, M., Cenni, N. (2013). Previsione dei terremoti:il metodo deterministico come strada maestra. GEOCENTRO, 25, 25-29.

Previsione dei terremoti:il metodo deterministico come strada maestra

Mantovani, E.;Viti, M.;
2013-01-01

Abstract

Gli unici risultati soddisfacenti riguardanti la previsione degli eventi naturali sono stati ottenuti nei casi in cui il metodo utilizzato ha potuto contare su una ricostruzione realistica dei modelli di sviluppo dei sistemi coinvolti. Un esempio molto signifi cativo riguarda le previsioni meteorologiche, per le quali la percentuale di successi ha raggiunto livelli molto elevati. Questo è dovuto al fatto che gli esperti di questo settore sono riusciti a ricostruire in modo realistico i meccanismi di circolazione atmosferica (aggiornati continuamente in base alle osservazioni) e la loro connessione con gli eventi naturali da prevedere, come piogge, temporali, nevicate etc. Anche il terremoto è un evento legato all’evoluzione di un sistema naturale; la crosta terrestre, che si frattura in determinate zone e in determinati momenti, in funzione delle forze tettoniche in atto e delle caratteristiche fi sico/meccaniche delle strutture sollecitate. Quindi, la possibilità di seguire la stessa strada delle previsioni meteorologiche è in teoria aperta. Ovviamente, le possibilità di successo sono condizionate dalla nostra capacità di ricostruire il modello di base, cioè il contesto geodinamico e il complesso dei processi tettonici che permettono al sistema di assorbire progressivamente le sollecitazioni in atto e le modalità con cui questi due aspetti controllano la distribuzione dei periodici cedimenti del sistema, sorgenti dei terremoti. Le conoscenze su questo problema hanno avuto negli ultimi decenni un notevole sviluppo, anche grazie alle indagini svolte dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena (e.g., Mantovani et alii, 2011, 2012).
2013
Mantovani, E., Viti, M., Cenni, N. (2013). Previsione dei terremoti:il metodo deterministico come strada maestra. GEOCENTRO, 25, 25-29.
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