La pianura costiera di Grosseto fu occupata in gran parte da acquitrini e incolti fino alla metà del XVIII secolo. La presenza del latifondo e della malaria la resero quasi spopolata, con l’eccezione della piccola città di Grosseto, di poche torri militari costiere e di alcune sedi di aziende agricole ad indirizzo cerealico-pastorale. Negli anni ’60 del XVIII secolo ebbe inizio la bonifica idraulica da parte del governo del Granducato di Toscana, che approvò altri interventi territoriali (strade soprattutto) ed economici fino all’unità d’Italia (1859-1861). L’impegno statale rallentò assai fino al governo fascista (1922-1943) che riprese in grande stile le opere di trasformazione del territorio. Specialmente con la bonifica integrale fascista e la riforma agraria del 1950, la pianura di Grosseto acquisì i caratteri che oggi la contraddistinguono, con la fitta rete delle aziende agrarie dimensionate sulla regolare trama di strade e canali e con gli insediamenti turistici che orlano il litorale fra Vastiglione della Pescaia e il fiume Ombrone. La georeferenziazione di una meditata selezione di cartografie amministrative di produzione statale, di qualità quasi geometrica e geometrica, costruite a partire dalla metà circa del XVIII secolo (Ximenes 1758-1759, Manetti 1828-1849, Giorgini 1863, Istituto Geografico Militare 1883, 1929, 1943 e 1960), consente di riconoscere, di datare e schedare le categorie paesistiche storiche più significative della piana di Grosseto, nell’interno e nella costa: quelle precedenti la metà del XVIII secolo e quelle prodotte da quella fase per effetto dei processi della bonifica e dell’opera di colonizzazione agraria e trasformazione territoriale. Trattasi delle sedi umane (agricole, residenziali, produttive industriali e commerciali, militari), le strade e i ponti, i canali e i manufatti idraulici (caselli idraulici, idrovore, dighe per captazione di acque fluviali), le più importanti piantagioni forestali (pinete, filari e boschetti frangivento) e agricole, sempre con la relativa toponomastica.
Guarducci, A., DE SILVA, M., Rombai, L. (2013). The Grosseto plain (Tuscany, Italy) in historical maps (18th-20th centuries): georeferencing of historic landscape. E-PERIMETRON, 8(1), 21-36.
The Grosseto plain (Tuscany, Italy) in historical maps (18th-20th centuries): georeferencing of historic landscape
GUARDUCCI Anna;De Silva Michele;
2013-01-01
Abstract
La pianura costiera di Grosseto fu occupata in gran parte da acquitrini e incolti fino alla metà del XVIII secolo. La presenza del latifondo e della malaria la resero quasi spopolata, con l’eccezione della piccola città di Grosseto, di poche torri militari costiere e di alcune sedi di aziende agricole ad indirizzo cerealico-pastorale. Negli anni ’60 del XVIII secolo ebbe inizio la bonifica idraulica da parte del governo del Granducato di Toscana, che approvò altri interventi territoriali (strade soprattutto) ed economici fino all’unità d’Italia (1859-1861). L’impegno statale rallentò assai fino al governo fascista (1922-1943) che riprese in grande stile le opere di trasformazione del territorio. Specialmente con la bonifica integrale fascista e la riforma agraria del 1950, la pianura di Grosseto acquisì i caratteri che oggi la contraddistinguono, con la fitta rete delle aziende agrarie dimensionate sulla regolare trama di strade e canali e con gli insediamenti turistici che orlano il litorale fra Vastiglione della Pescaia e il fiume Ombrone. La georeferenziazione di una meditata selezione di cartografie amministrative di produzione statale, di qualità quasi geometrica e geometrica, costruite a partire dalla metà circa del XVIII secolo (Ximenes 1758-1759, Manetti 1828-1849, Giorgini 1863, Istituto Geografico Militare 1883, 1929, 1943 e 1960), consente di riconoscere, di datare e schedare le categorie paesistiche storiche più significative della piana di Grosseto, nell’interno e nella costa: quelle precedenti la metà del XVIII secolo e quelle prodotte da quella fase per effetto dei processi della bonifica e dell’opera di colonizzazione agraria e trasformazione territoriale. Trattasi delle sedi umane (agricole, residenziali, produttive industriali e commerciali, militari), le strade e i ponti, i canali e i manufatti idraulici (caselli idraulici, idrovore, dighe per captazione di acque fluviali), le più importanti piantagioni forestali (pinete, filari e boschetti frangivento) e agricole, sempre con la relativa toponomastica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/46119