Come sottolineato in Amin e Mabe (2000, p. 1), il journal impact factor (IF) “has moved in recent years from an obscure bibliometric indicator to become the chief quantitative measure of the quality of a journal, its research papers, the researchers who wrote those papers, and even the institution they work in.” Tuttavia l’uso di tale indice per la valutazione della produttività del ricercatore è soggetto a serie critiche e potrebbe “skew the course of scientific research” (Monastersky, 2005, p. 1). Uno dei maggiori limiti del IF è che tiene conto solo degli articoli pubblicati su un numero limitato di riviste. In questo lavoro si introduce il Research Factor (RF), un indicatore che dipende dal numero e dalla qualità delle “pubblicazioni” (articoli, monografie, quaderni di ricerca) e dalle “altre attività” tipicamente portate avanti dal ricercatore (partecipazione e/o organizzazione di conferenze, attività di Editor e/o referee di una rivista, supervisione tesi di dottorato, coordinamento di gruppi di ricerca e altro). Le carattersitiche dell’RF vengono descritte dettagliatamente e messe in luce in un esempio numerico. La principale conclusione è che se usato al posto dell’IF, per decidere assunzioni, promozioni, distribuzione di fondi di ricerca e ranking di dipartimenti universitari o centri di ricerca, l’RF tende ad ampliare il numero degli argomenti studiati e valorizza meglio i progetti a lungo termine.

Tucci, M.P., Fontani, S., Ferrini, S. (2009). L’ “R-Factor”: un nuovo modo di valutare l’attività di ricerca. STUDI E NOTE DI ECONOMIA, 3.

L’ “R-Factor”: un nuovo modo di valutare l’attività di ricerca

MARCO TUCCI;FERRINI, SILVIA
2009-01-01

Abstract

Come sottolineato in Amin e Mabe (2000, p. 1), il journal impact factor (IF) “has moved in recent years from an obscure bibliometric indicator to become the chief quantitative measure of the quality of a journal, its research papers, the researchers who wrote those papers, and even the institution they work in.” Tuttavia l’uso di tale indice per la valutazione della produttività del ricercatore è soggetto a serie critiche e potrebbe “skew the course of scientific research” (Monastersky, 2005, p. 1). Uno dei maggiori limiti del IF è che tiene conto solo degli articoli pubblicati su un numero limitato di riviste. In questo lavoro si introduce il Research Factor (RF), un indicatore che dipende dal numero e dalla qualità delle “pubblicazioni” (articoli, monografie, quaderni di ricerca) e dalle “altre attività” tipicamente portate avanti dal ricercatore (partecipazione e/o organizzazione di conferenze, attività di Editor e/o referee di una rivista, supervisione tesi di dottorato, coordinamento di gruppi di ricerca e altro). Le carattersitiche dell’RF vengono descritte dettagliatamente e messe in luce in un esempio numerico. La principale conclusione è che se usato al posto dell’IF, per decidere assunzioni, promozioni, distribuzione di fondi di ricerca e ranking di dipartimenti universitari o centri di ricerca, l’RF tende ad ampliare il numero degli argomenti studiati e valorizza meglio i progetti a lungo termine.
2009
Tucci, M.P., Fontani, S., Ferrini, S. (2009). L’ “R-Factor”: un nuovo modo di valutare l’attività di ricerca. STUDI E NOTE DI ECONOMIA, 3.
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