Il commento riguarda una recente ordinanza del giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Pesaro che si aggiunge alla copiosa giurisprudenza relativa al caso del Bronzo di Lisippo. Il Bronzo è una statua ritrovata nelle acque del Mare Adriatico da pescatori italiani che hanno illecitamente venduto ed esportato l'oggetto. La statua è adesso esposta al Museo Getty di Malibu. Sebbene il caso sollevi numerose questioni sia di diritto interno che internazional-privatistico, il commento si occupa dell'anilisi degli aspetti internazional-pubblicistici della questione. In particolare, si cerca di dimostrare che gli Stati e gli operatori privati devono conformarsi ad alcuni principi generali di diritto internazionale in materia di tutela dei beni artistici recuperati in mare. Il lavoro cerca soprattutto di enfatizzare l'importanza del concetto di patrimonio culturale subacqueo. Tale concetto infatti evidenzia la rilevanza dei beni artistici ritrovati in mare per l'intera umanità. Da ciò sembrerebbe possibile perciò formulare un obbligo di gestire tali beni nell'interesse generale e di renderli accessibili al pubblico, sacrificando, ove necessario, i diritti degli Stati sovrani e dei proprietari privati.
Vigni, P. (2012). Il caso del "Bronzo di Lisippo" e la gestione del patrimonio culturale subacqueo nel diritto internazionale pubblico. STUDI SENESI, 124(2), 220-234.
Il caso del "Bronzo di Lisippo" e la gestione del patrimonio culturale subacqueo nel diritto internazionale pubblico
VIGNI, PATRIZIA
2012-01-01
Abstract
Il commento riguarda una recente ordinanza del giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Pesaro che si aggiunge alla copiosa giurisprudenza relativa al caso del Bronzo di Lisippo. Il Bronzo è una statua ritrovata nelle acque del Mare Adriatico da pescatori italiani che hanno illecitamente venduto ed esportato l'oggetto. La statua è adesso esposta al Museo Getty di Malibu. Sebbene il caso sollevi numerose questioni sia di diritto interno che internazional-privatistico, il commento si occupa dell'anilisi degli aspetti internazional-pubblicistici della questione. In particolare, si cerca di dimostrare che gli Stati e gli operatori privati devono conformarsi ad alcuni principi generali di diritto internazionale in materia di tutela dei beni artistici recuperati in mare. Il lavoro cerca soprattutto di enfatizzare l'importanza del concetto di patrimonio culturale subacqueo. Tale concetto infatti evidenzia la rilevanza dei beni artistici ritrovati in mare per l'intera umanità. Da ciò sembrerebbe possibile perciò formulare un obbligo di gestire tali beni nell'interesse generale e di renderli accessibili al pubblico, sacrificando, ove necessario, i diritti degli Stati sovrani e dei proprietari privati.File | Dimensione | Formato | |
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