Abstract Prendendo le mossa dalla discussione di Wittgenstein sui criteri di attribuzione di umanità all’altro, ma anche da alcune testimonianze letterarie di deportati come Primo Levi, questo saggio mette in luce la matrice al tempo stesso consolidata o primaria ma anche non garantita per natura dei nostri atteggiamenti verso gli esseri umani. Cosa vuol dire non riconoscere l’uomo nell’uomo?, e fino a che punto è possibile diventare ciechi all’umanità altrui? Sono queste alcune delle domande in questo saggio. By relying on both Primo Levi and a number of Wittgenstein’s remarks and reminders, I want to bring out both the entrenched nature of our basic attitudes towards human beings as beings possessed of a soul, and what it would be like for us not to have or display such an attitude. The question is to what extent those attitudes of ours can be subverted (as if we where “soul blind”), or, to put it in another way, to explore some cases in which we fail to acknowledge the humanity of the other.
Sparti, D. (2002). Se questo è un uomo. Riflessioni sul campo di concentramento. LA SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI, V(13), 39-54.
Se questo è un uomo. Riflessioni sul campo di concentramento
SPARTI, DAVIDE
2002-01-01
Abstract
Abstract Prendendo le mossa dalla discussione di Wittgenstein sui criteri di attribuzione di umanità all’altro, ma anche da alcune testimonianze letterarie di deportati come Primo Levi, questo saggio mette in luce la matrice al tempo stesso consolidata o primaria ma anche non garantita per natura dei nostri atteggiamenti verso gli esseri umani. Cosa vuol dire non riconoscere l’uomo nell’uomo?, e fino a che punto è possibile diventare ciechi all’umanità altrui? Sono queste alcune delle domande in questo saggio. By relying on both Primo Levi and a number of Wittgenstein’s remarks and reminders, I want to bring out both the entrenched nature of our basic attitudes towards human beings as beings possessed of a soul, and what it would be like for us not to have or display such an attitude. The question is to what extent those attitudes of ours can be subverted (as if we where “soul blind”), or, to put it in another way, to explore some cases in which we fail to acknowledge the humanity of the other.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/41140
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