L'estetica deformante dell'Opera dei Pupi siciliana - I film di Musco, un repertorio di indizi per la recitazione teatrale di Musco. Analisi linguistica: gesto e parola - La recitazione contaminata dell'attore siciliano - Oralità e scrittura nel teatro di Musco. Osservando Musco, Antonio Gramsci arrivò non lontano dal formulare l'idea di un attore demiurgo, un attore in grado di assimilare totalmente l'opera del drammaturgo, di scomporla nei suoi elementi primari e di ricomporla infine in "una sintesi di movimenti, danza elementare, atteggiamento plastico". In questo modo si ricollegava ad uno dei temi fondamentali delle avanguardie storiche, quello dell'attore creativo, nucleo centrale ed originario del corpo scenico del teatro. All'inizio del Novecento l'arte degli attori siciliani apparve selvaggia e naif ma essa non fu certamente spontanea e improvvisata, almeno nel senso che comunemente si dà a questi termini. La storiografia teatrale, alla luce delle attuali acquisizioni della teatrologia, dovrebbe rivedere alcuni giudizi che i critici diedero sui grandi attori del teatro siciliano. L'analisi dei loro statuti recitativi non può infatti fermarsi all'impressione di primitivismo ma deve poter sondare glia aspetti tecnici di un'arte certo originale ma che non nacque dal nulla essendo piuttosto il risultato di un processo di confluenza di differenti pratiche e culture teatrali.
DI BERNARDI, V. (1998). La marionetta, la maschera e l'attore. Alcune riflessioni su Angelo Musco. IL CASTELLO DI ELSINORE, 31, 5-26.
La marionetta, la maschera e l'attore. Alcune riflessioni su Angelo Musco
DI BERNARDI, VITO
1998-01-01
Abstract
L'estetica deformante dell'Opera dei Pupi siciliana - I film di Musco, un repertorio di indizi per la recitazione teatrale di Musco. Analisi linguistica: gesto e parola - La recitazione contaminata dell'attore siciliano - Oralità e scrittura nel teatro di Musco. Osservando Musco, Antonio Gramsci arrivò non lontano dal formulare l'idea di un attore demiurgo, un attore in grado di assimilare totalmente l'opera del drammaturgo, di scomporla nei suoi elementi primari e di ricomporla infine in "una sintesi di movimenti, danza elementare, atteggiamento plastico". In questo modo si ricollegava ad uno dei temi fondamentali delle avanguardie storiche, quello dell'attore creativo, nucleo centrale ed originario del corpo scenico del teatro. All'inizio del Novecento l'arte degli attori siciliani apparve selvaggia e naif ma essa non fu certamente spontanea e improvvisata, almeno nel senso che comunemente si dà a questi termini. La storiografia teatrale, alla luce delle attuali acquisizioni della teatrologia, dovrebbe rivedere alcuni giudizi che i critici diedero sui grandi attori del teatro siciliano. L'analisi dei loro statuti recitativi non può infatti fermarsi all'impressione di primitivismo ma deve poter sondare glia aspetti tecnici di un'arte certo originale ma che non nacque dal nulla essendo piuttosto il risultato di un processo di confluenza di differenti pratiche e culture teatrali.File | Dimensione | Formato | |
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