Il presente studio intende offrire una possibile interpretazione della natura e del ruolo dei sistemi di controllo di gestione nell’ambito dei processi di apprendimento e cambiamento organizzativo. In altri termini, l’intento è esaminare se, e come, i sistemi di controllo partecipano all’attività di (ri)definizione del codice culturale aziendale anche alla luce delle nuove priorità organizzative. A tale scopo, i sistemi di controllo vengono interpretati come insieme di regole, ruoli e routine costruite socialmente e quindi istituzionalizzate nel contesto di riferimento. Così, dopo una breve digressione sui temi dell’apprendimento individuale ed organizzativo, le pagine seguenti si focalizzano sul concetto di “pratica” organizzativa quale locus privilegiato in grado di guidare gli individui sia nella partecipazione ai processi di interazione sociale, sia nella riflessione sulle esperienze maturate. Successivamente, le pratiche del controllo vengono interpretate come possibili fonti ed oggetto di fiducia/sfiducia verso il cambiamento e, per tali ragioni, viene evidenziata la possibilità per gli attori organizzativi di far leva su questi sistemi per “sfidare” il bagaglio cognitivo esistente (ovvero il patrimonio culturale dell’organizzazione) ed “aprire” ai possibili cambiamenti.
Busco, C. (2005). Apprendere in azienda: le pratiche del controllo come fonte ed oggetto di fiducia. RIVISTA ITALIANA DI RAGIONERIA E DI ECONOMIA AZIENDALE, 7-8, 526-540.
Apprendere in azienda: le pratiche del controllo come fonte ed oggetto di fiducia
BUSCO, CRISTIANO
2005-01-01
Abstract
Il presente studio intende offrire una possibile interpretazione della natura e del ruolo dei sistemi di controllo di gestione nell’ambito dei processi di apprendimento e cambiamento organizzativo. In altri termini, l’intento è esaminare se, e come, i sistemi di controllo partecipano all’attività di (ri)definizione del codice culturale aziendale anche alla luce delle nuove priorità organizzative. A tale scopo, i sistemi di controllo vengono interpretati come insieme di regole, ruoli e routine costruite socialmente e quindi istituzionalizzate nel contesto di riferimento. Così, dopo una breve digressione sui temi dell’apprendimento individuale ed organizzativo, le pagine seguenti si focalizzano sul concetto di “pratica” organizzativa quale locus privilegiato in grado di guidare gli individui sia nella partecipazione ai processi di interazione sociale, sia nella riflessione sulle esperienze maturate. Successivamente, le pratiche del controllo vengono interpretate come possibili fonti ed oggetto di fiducia/sfiducia verso il cambiamento e, per tali ragioni, viene evidenziata la possibilità per gli attori organizzativi di far leva su questi sistemi per “sfidare” il bagaglio cognitivo esistente (ovvero il patrimonio culturale dell’organizzazione) ed “aprire” ai possibili cambiamenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/35956
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