Il presente studio tratta del modello numerico dell’acquifero plio-pleistocenico della pianura costiera del F. Albegna (Toscana meridionale) che è costituito da livelli sabbioso-ghiaiosi confinati da depositi limoso-argillosi (acquitardi) e giace in prevalenza su argille marine plioceniche. L’acquifero è stato progressivamente sfruttato per usi irrigui e turistici, con un emungimento complessivo che ha raggiunto circa 3•106 m3/anno ed ha provocato un notevole abbassamento piezometrico con la comparsa di un’ampia intrusione salina, manifestata dalla degradazione della qualità chimica della falda. La raccolta, organizzazione ed interpretazione dei dati ha condotto alla definizione del modello concettuale dell’acquifero. La ricarica idrica deriva dall’infiltrazione delle precipitazioni sul modello, dai flussi laterali dovuti all’infiltrazione sugli affioramenti esterni degli orizzonti permeabili e dai flussi provenienti dall’adiacente acquifero carbonatico. Il deflusso naturale avviene in modo diffuso verso il mare e l’Albegna; l’estrazione intensiva dell’acqua di falda per mezzo dei pozzi costituisce il deflusso artificiale. All’interno dell’acquifero si hanno scambi idrici sia per cause naturali (drenanza, chiusura degli acquitardi) che artificiali (pozzi multifinestrati). Il sistema acquifero è stato rappresentato per mezzo di un modello numerico tridimensionale ad elementi finiti utilizzando il software FEFLOW. Il modello è stato calibrato in regime sia stazionario che transitorio attraverso il confronto tra la piezometria simulata e quella misurata durante il periodo febbraio 1995 - febbraio 1996. Il modello ha consentito di valutare il bilancio idrico del sistema e di evidenziare che l’intrusione salina è dovuta essenzialmente ad un emungimento concentrato a poca distanza dalla costa e durante la stagione irrigua che richiama acqua salata soprattutto nel tratto Osa-Albegna (quasi 3•105 m3), con l’aggiunta delle ingressioni lungo il fiume che talvolta alimentano la falda (circa 6•104 m3). La validazione del modello è stata effettuata mediante la simulazione della piezometria rilevata nel febbraio 2003. Al fine di prevedere la risposta dell’acquifero ad ipotetici scenari di sfruttamento nel periodo 2003-2033, sono state considerate due differenti ipotesi di utilizzo insieme ad un trend negativo delle precipitazioni.
Angelini, A., Barazzuoli, P., Cucini, S., Mocenni, B., Renai, I., Rigati, R., et al. (2000). Idrogeologia della bassa valle dei fiumi Osa e Albegna (Toscana meridionale). QUADERNI DI GEOLOGIA APPLICATA, 7(3), 5-21.
Idrogeologia della bassa valle dei fiumi Osa e Albegna (Toscana meridionale)
ANGELINI, A.;BARAZZUOLI, P.;RIGATI, R.;SALLEOLINI, M.
2000-01-01
Abstract
Il presente studio tratta del modello numerico dell’acquifero plio-pleistocenico della pianura costiera del F. Albegna (Toscana meridionale) che è costituito da livelli sabbioso-ghiaiosi confinati da depositi limoso-argillosi (acquitardi) e giace in prevalenza su argille marine plioceniche. L’acquifero è stato progressivamente sfruttato per usi irrigui e turistici, con un emungimento complessivo che ha raggiunto circa 3•106 m3/anno ed ha provocato un notevole abbassamento piezometrico con la comparsa di un’ampia intrusione salina, manifestata dalla degradazione della qualità chimica della falda. La raccolta, organizzazione ed interpretazione dei dati ha condotto alla definizione del modello concettuale dell’acquifero. La ricarica idrica deriva dall’infiltrazione delle precipitazioni sul modello, dai flussi laterali dovuti all’infiltrazione sugli affioramenti esterni degli orizzonti permeabili e dai flussi provenienti dall’adiacente acquifero carbonatico. Il deflusso naturale avviene in modo diffuso verso il mare e l’Albegna; l’estrazione intensiva dell’acqua di falda per mezzo dei pozzi costituisce il deflusso artificiale. All’interno dell’acquifero si hanno scambi idrici sia per cause naturali (drenanza, chiusura degli acquitardi) che artificiali (pozzi multifinestrati). Il sistema acquifero è stato rappresentato per mezzo di un modello numerico tridimensionale ad elementi finiti utilizzando il software FEFLOW. Il modello è stato calibrato in regime sia stazionario che transitorio attraverso il confronto tra la piezometria simulata e quella misurata durante il periodo febbraio 1995 - febbraio 1996. Il modello ha consentito di valutare il bilancio idrico del sistema e di evidenziare che l’intrusione salina è dovuta essenzialmente ad un emungimento concentrato a poca distanza dalla costa e durante la stagione irrigua che richiama acqua salata soprattutto nel tratto Osa-Albegna (quasi 3•105 m3), con l’aggiunta delle ingressioni lungo il fiume che talvolta alimentano la falda (circa 6•104 m3). La validazione del modello è stata effettuata mediante la simulazione della piezometria rilevata nel febbraio 2003. Al fine di prevedere la risposta dell’acquifero ad ipotetici scenari di sfruttamento nel periodo 2003-2033, sono state considerate due differenti ipotesi di utilizzo insieme ad un trend negativo delle precipitazioni.File | Dimensione | Formato | |
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