Da alcuni anni al termine “integrazione” viene quasi automaticamente associato quell’articolato processo che ruota intorno alle vicende degli immigrati e al loro inserimento all’interno della società di destinazione. Eppure, da un punto di vista sociologico, l’integrazione, o meglio l’integrazione sociale, è qualcosa di più: più ampio, perché l’integrazione non coinvolge solo gli immigrati ma le molte componenti di ogni società; più consolidato, perché si tratta di un concetto che nasce con la sociologia stessa, ben prima che i fenomeni migratori segnassero le società contemporanee; più articolato, perché non rimanda solo alla questione della diversità ma interessa direttamente ogni forma di pluralismo; più difficile da affrontare, perché nell’era della globalizzazione sfumano i confini all’interno dei quali fare integrazione, a meno che non si voglia parlare di una integrazione globale; più folto, perché oggi è sempre più complesso individuare i soggetti interessati dall’integrazione; più profondo, perché chiama direttamente in causa i fondamenti di ogni società e i suoi valori ultimi – o primi, a seconda del punto di vista. Il saggio si interroga su come ricostruire, dal punto di vista teorico, i contenuti dell'integrazione in una società complessa e multiculturale alla luce degli equivoci sopra descritti.

Berti, F. (2008). L’equivoco dell’integrazione: gli immigrati e le società di approdo. AUTONOMIE LOCALI E SERVIZI SOCIALI, 2, 317-330.

L’equivoco dell’integrazione: gli immigrati e le società di approdo

BERTI, FABIO
2008-01-01

Abstract

Da alcuni anni al termine “integrazione” viene quasi automaticamente associato quell’articolato processo che ruota intorno alle vicende degli immigrati e al loro inserimento all’interno della società di destinazione. Eppure, da un punto di vista sociologico, l’integrazione, o meglio l’integrazione sociale, è qualcosa di più: più ampio, perché l’integrazione non coinvolge solo gli immigrati ma le molte componenti di ogni società; più consolidato, perché si tratta di un concetto che nasce con la sociologia stessa, ben prima che i fenomeni migratori segnassero le società contemporanee; più articolato, perché non rimanda solo alla questione della diversità ma interessa direttamente ogni forma di pluralismo; più difficile da affrontare, perché nell’era della globalizzazione sfumano i confini all’interno dei quali fare integrazione, a meno che non si voglia parlare di una integrazione globale; più folto, perché oggi è sempre più complesso individuare i soggetti interessati dall’integrazione; più profondo, perché chiama direttamente in causa i fondamenti di ogni società e i suoi valori ultimi – o primi, a seconda del punto di vista. Il saggio si interroga su come ricostruire, dal punto di vista teorico, i contenuti dell'integrazione in una società complessa e multiculturale alla luce degli equivoci sopra descritti.
2008
Berti, F. (2008). L’equivoco dell’integrazione: gli immigrati e le società di approdo. AUTONOMIE LOCALI E SERVIZI SOCIALI, 2, 317-330.
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