I bifosfonati sono farmaci principalmente impiegati per prevenire o trattare l’osteoporosi, il morbo di Paget, l’ipercalcemia da tumore e per le condizioni associate ad aumentata attività osteoclastica. Si tratta di una classe di molecole che inibiscono il riassorbimento osseo e nella pratica clinica il loro uso varia in base alle caratteristiche dei singoli prodotti. Segnalazioni spontanee internazionali provenienti dai sistemi di farmacovigilanza riportano dati riguardanti le reazioni avverse a carico dell’apparato visivo associate ai bifosfonati e suggeriscono che questa classe di farmaci può causare gravi effetti avversi oculari, anche se con una bassa incidenza. Scopo del lavoro è stato quello di effettuare una revisione della letteratura sui bifosfonati e gli effetti collaterali a carico dell’occhio, per meglio comprendere questo problema e al fine di informare gli operatori sanitari che devono essere consapevoli di tale possibilità anche se questi effetti oculari possono essere rari. La maggior parte delle segnalazioni riguardano l’acido pamidronico e alendronico. Le linee guida per la cura dei pazienti che assumono bifosfonati suggeriscono in particolare di indirizzare ad un oftalmologo i pazienti che presentino infiammazioni oculari: congiuntiviti aspecifiche raramente richiedono un intervento e diminuiscono progressivamente in intensità mantenendo la terapia con bifosfonati. L’interruzione della terapia può rendersi necessaria nel caso di comparsa contemporanea di più di un effetto collaterale oculare ed è indispensabile in caso di comparsa di scleriti. Sebbene questi effetti oculari possano essere rari con i bifosfonati, gli operatori sanitari devono essere consapevoli di tale possibilità. Pertanto il medico nella gestione di pazienti in terapia con bifosfonati deve effettuare le rispettive raccomandazioni alfine di informarlo sui possibili effetti collaterali ed intervenire opportunamente.
Passarello, F., Runci, F.M., Leone, R.L., Barberi, L., Pannini, S. (2006). Possono i bifosfonati causare disturbi oculari?. BOLLETTINO D'INFORMAZIONE SU FARMACI E TERAPIA, VI(1), 26-41.
Possono i bifosfonati causare disturbi oculari?
PASSARELLO, FRANCESCO;RUNCI, FRANCESCO MICHELE;LEONE, RAFFAELE LUIGI;BARBERI, LUIGI;PANNINI, SIMONE
2006-01-01
Abstract
I bifosfonati sono farmaci principalmente impiegati per prevenire o trattare l’osteoporosi, il morbo di Paget, l’ipercalcemia da tumore e per le condizioni associate ad aumentata attività osteoclastica. Si tratta di una classe di molecole che inibiscono il riassorbimento osseo e nella pratica clinica il loro uso varia in base alle caratteristiche dei singoli prodotti. Segnalazioni spontanee internazionali provenienti dai sistemi di farmacovigilanza riportano dati riguardanti le reazioni avverse a carico dell’apparato visivo associate ai bifosfonati e suggeriscono che questa classe di farmaci può causare gravi effetti avversi oculari, anche se con una bassa incidenza. Scopo del lavoro è stato quello di effettuare una revisione della letteratura sui bifosfonati e gli effetti collaterali a carico dell’occhio, per meglio comprendere questo problema e al fine di informare gli operatori sanitari che devono essere consapevoli di tale possibilità anche se questi effetti oculari possono essere rari. La maggior parte delle segnalazioni riguardano l’acido pamidronico e alendronico. Le linee guida per la cura dei pazienti che assumono bifosfonati suggeriscono in particolare di indirizzare ad un oftalmologo i pazienti che presentino infiammazioni oculari: congiuntiviti aspecifiche raramente richiedono un intervento e diminuiscono progressivamente in intensità mantenendo la terapia con bifosfonati. L’interruzione della terapia può rendersi necessaria nel caso di comparsa contemporanea di più di un effetto collaterale oculare ed è indispensabile in caso di comparsa di scleriti. Sebbene questi effetti oculari possano essere rari con i bifosfonati, gli operatori sanitari devono essere consapevoli di tale possibilità. Pertanto il medico nella gestione di pazienti in terapia con bifosfonati deve effettuare le rispettive raccomandazioni alfine di informarlo sui possibili effetti collaterali ed intervenire opportunamente.File | Dimensione | Formato | |
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