La leishmaniosi è un’infezione protozoaria endemica in Italia a prevalenza fortemente sottostimata. La recente documentazione di parassitemie in donatori di sangue rappresenta un motivo di preoccupazione per la sicurezza trasfusionale. Poiché non è previsto uno screening nei confronti di Leishmania, abbiamo effettuato uno studio per valutare la presenza del protozoo in donatori di sangue della Provincia di Siena (Toscana) durante l’attività stagionale del vettore. Nel periodo Giugno-Ottobre 2007, 162 soggetti sono stati sottoposti a ricerca di Leishmania infantum mediante immunofluorescenza indiretta (IFAT) e PCR per chinetoplasto (kDNA). Nessun soggetto è risultato positivo alla ricerca di anticorpi, mentre 11 campioni (6,8%) sono risultati positivi per kDNA. Una seconda PCR (nested- PCR) è risultata negativa per tutti i soggetti positivi al kDNA e per altri soggetti residenti in aree note per focolai di leishmaniosi, per un totale di 55 campioni (33% del totale dei soggetti). L’analisi delle sequenze di 3 campioni positivi al kDNA ha dato come risultato DNA mitocondriale umano. Attraverso le tecniche utilizzate, non abbiamo potuto confermare la presenza di Leishmania nel sangue dei soggetti studiati. La scelta del protocollo diagnostico nei donatori di sangue rimane un problema aperto, poiché l’analisi molecolare (kDNA) sembra suggerire, nella nostra esperienza, limiti di specificità.
Tordini, G., Camilla, P., Rossetti, B., Sammarro, G., Fanetti, A., Cianchino, S., et al. (2011). Which screening for Leishmania infantum in asymptomatic blood donors?. LE INFEZIONI IN MEDICINA, 19(3), 152-156.
Which screening for Leishmania infantum in asymptomatic blood donors?
TORDINI, GIACINTA;ROSSETTI, BARBARA;SAMMARRO, GABRIELLA;FANETTI, ALESSANDRA;CIANCHINO, SERGIO;ZANELLI, GIACOMO
2011-01-01
Abstract
La leishmaniosi è un’infezione protozoaria endemica in Italia a prevalenza fortemente sottostimata. La recente documentazione di parassitemie in donatori di sangue rappresenta un motivo di preoccupazione per la sicurezza trasfusionale. Poiché non è previsto uno screening nei confronti di Leishmania, abbiamo effettuato uno studio per valutare la presenza del protozoo in donatori di sangue della Provincia di Siena (Toscana) durante l’attività stagionale del vettore. Nel periodo Giugno-Ottobre 2007, 162 soggetti sono stati sottoposti a ricerca di Leishmania infantum mediante immunofluorescenza indiretta (IFAT) e PCR per chinetoplasto (kDNA). Nessun soggetto è risultato positivo alla ricerca di anticorpi, mentre 11 campioni (6,8%) sono risultati positivi per kDNA. Una seconda PCR (nested- PCR) è risultata negativa per tutti i soggetti positivi al kDNA e per altri soggetti residenti in aree note per focolai di leishmaniosi, per un totale di 55 campioni (33% del totale dei soggetti). L’analisi delle sequenze di 3 campioni positivi al kDNA ha dato come risultato DNA mitocondriale umano. Attraverso le tecniche utilizzate, non abbiamo potuto confermare la presenza di Leishmania nel sangue dei soggetti studiati. La scelta del protocollo diagnostico nei donatori di sangue rimane un problema aperto, poiché l’analisi molecolare (kDNA) sembra suggerire, nella nostra esperienza, limiti di specificità.File | Dimensione | Formato | |
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