Introduzione L'ansia o la paura influisce sul comportamento di un bambino e in larga misura, determina il successo di un appuntamento dal dentista. La paura del dentista nei bambini è riconosciuta in molti paesi come un problema di salute pubblica . Essa può portare a trascurare le cure odontoiatriche e rappresenta quindi un problema sia per i pazienti che per i dentisti ed è il determinante del successo di un appuntamento odontoiatrico . [] Lo studio è stato condotto sui pazienti pediatrici giunti al Policlinico Santa Maria Le Scotte nell’ambulatorio di Pedodonzia. I pazienti che sono stati selezionati per questo studio, dovevano appartenere al gruppo I o II della scala ASA, inoltre non devono avere ipersensibilità alle benzodiazepine, miastenia gravis, insufficienza respiratoria o epatica. IIl farmaco era somministrato secondo la seguente formula: 15-30gtt in relazione al peso corporeo Dopo la somministrazione è stato chiesto ai genitori di far giocare il bambino in attesa che il farmaco facesse effetto. Dopo 15’ circa i pazienti sono stati portati alla poltrona dai propri genitori. Durante il trattamento è stato eseguito un monitoraggio visivo e costante della funzione respiratoria ed è stato mantenuto un contatto verbale con il paziente. I trattamenti eseguiti comprendono interventi chirurgici, terapie conservative ed endodontiche, chirurgia parodontale. Se persisteva, la fase eccitatoria era prescritta terapia domiciliare con diazepam 10-12 gtt da assumere la sera precedente alla seduta odontoiatrica. il giorno dell’intervento erano somministrate 20-30 gtt di bromazepam. Alcuni pazienti hanno avuto bisogno di ripetuti accessi presso la struttura e ad ogni rientro veniva valutato lo stato di ansia del bambino. Conclusioni Il paziente pedodontico frequentemente è difficile da trattare, il bambino normalmente diffidente per l’ambiente nuovo in cui si trova e per la presenza dell’operatore sconosciuto.. La reazione ansiosa certo può rappresentare l’esito di esperienze personali negative, se non traumatiche, ma più frequentemente può manifestarsi come l’esito di un processo di modellamento comportamentale mutuato dagli atteggiamenti e dai comportamenti dei genitori, in particolare quelli materni, oppure di acquisizione di informazioni fortemente suggestive in senso negativo, indotte dalla ripetuta descrizione di esperienze angosciose o terrificanti da parte di coetanei o adulti fobici . Quando l’operatore non riesce a tranquillizzare il paziente e non riesce ad ottenere una collaborazione valida è indicata una sedazione cosciente. L’uso delle benzodiazepine è fortemente aumentato negli ultimi 15 anni è considerato un valido ausilio per poter effettuare procedure diagnostico-terapeutiche. Le benzodiazepine sono farmaci in grado di dare effetti neurologici dose-dipendente. Il loro effetto varia in relazione alla dose somministrata passando da un effetto ansiolitico ad un effetto sedativo. I farmaci utilizzati in ambito odontoiatrico dovrebbero possedere un’azione rapida, allo scopo di ottenere elevate concentrazioni plasmatiche in un breve periodo di tempo; un’emivita breve, ed un maggior effetto ansiolitico e amnestico rispetto a quello sedativo. Il farmaco che meglio si addice a queste caratteristiche e può essere utilizzate in odontoiatria per l’ansiolisi nei pazienti pediatrici non collaboranti è il Bromazepam. Se paragonato al diazepam, il bromazepam presenta un profilo farmaco-cinetico meno complesso. Se applichiamo la regola Peso corporeo x 0.5 mg per le somministrazioni, le complicanze sono quasi nulle. Talvolta si possono verificare effetti collaterali quali sonno intraoperatorio, disturbi respiratori lievi come l’ipercapnia e l’ipossiemia, fino a sopraggiungere a sequele respiratorie severe come la sedazione profonda. Nello studio condotto abbiamo potuto abbandonare l’uso di bromapazepam in modo graduale fino ad arrivare alla sospensione del farmaco. Questo è stato possibile per l’instaurarsi di meccanismi di autocontrollo dell’ansia da parte del paziente, la conoscenza delle metodiche cui era sottoposto, la fiducia nell’operatore, ha fatto sì che il paziente potesse acquisisse sicurezza nel trattamento che gli era eseguito.
Nannelli, P., Vinci, D., Donati, D., Viviano, F., Lorenzini, G., Viviano, M. (2011). Use of bromazepam in pedodontic patients: our clinical experience.
Use of bromazepam in pedodontic patients: our clinical experience
NANNELLI, PIETRO;
2011-01-01
Abstract
Introduzione L'ansia o la paura influisce sul comportamento di un bambino e in larga misura, determina il successo di un appuntamento dal dentista. La paura del dentista nei bambini è riconosciuta in molti paesi come un problema di salute pubblica . Essa può portare a trascurare le cure odontoiatriche e rappresenta quindi un problema sia per i pazienti che per i dentisti ed è il determinante del successo di un appuntamento odontoiatrico . [] Lo studio è stato condotto sui pazienti pediatrici giunti al Policlinico Santa Maria Le Scotte nell’ambulatorio di Pedodonzia. I pazienti che sono stati selezionati per questo studio, dovevano appartenere al gruppo I o II della scala ASA, inoltre non devono avere ipersensibilità alle benzodiazepine, miastenia gravis, insufficienza respiratoria o epatica. IIl farmaco era somministrato secondo la seguente formula: 15-30gtt in relazione al peso corporeo Dopo la somministrazione è stato chiesto ai genitori di far giocare il bambino in attesa che il farmaco facesse effetto. Dopo 15’ circa i pazienti sono stati portati alla poltrona dai propri genitori. Durante il trattamento è stato eseguito un monitoraggio visivo e costante della funzione respiratoria ed è stato mantenuto un contatto verbale con il paziente. I trattamenti eseguiti comprendono interventi chirurgici, terapie conservative ed endodontiche, chirurgia parodontale. Se persisteva, la fase eccitatoria era prescritta terapia domiciliare con diazepam 10-12 gtt da assumere la sera precedente alla seduta odontoiatrica. il giorno dell’intervento erano somministrate 20-30 gtt di bromazepam. Alcuni pazienti hanno avuto bisogno di ripetuti accessi presso la struttura e ad ogni rientro veniva valutato lo stato di ansia del bambino. Conclusioni Il paziente pedodontico frequentemente è difficile da trattare, il bambino normalmente diffidente per l’ambiente nuovo in cui si trova e per la presenza dell’operatore sconosciuto.. La reazione ansiosa certo può rappresentare l’esito di esperienze personali negative, se non traumatiche, ma più frequentemente può manifestarsi come l’esito di un processo di modellamento comportamentale mutuato dagli atteggiamenti e dai comportamenti dei genitori, in particolare quelli materni, oppure di acquisizione di informazioni fortemente suggestive in senso negativo, indotte dalla ripetuta descrizione di esperienze angosciose o terrificanti da parte di coetanei o adulti fobici . Quando l’operatore non riesce a tranquillizzare il paziente e non riesce ad ottenere una collaborazione valida è indicata una sedazione cosciente. L’uso delle benzodiazepine è fortemente aumentato negli ultimi 15 anni è considerato un valido ausilio per poter effettuare procedure diagnostico-terapeutiche. Le benzodiazepine sono farmaci in grado di dare effetti neurologici dose-dipendente. Il loro effetto varia in relazione alla dose somministrata passando da un effetto ansiolitico ad un effetto sedativo. I farmaci utilizzati in ambito odontoiatrico dovrebbero possedere un’azione rapida, allo scopo di ottenere elevate concentrazioni plasmatiche in un breve periodo di tempo; un’emivita breve, ed un maggior effetto ansiolitico e amnestico rispetto a quello sedativo. Il farmaco che meglio si addice a queste caratteristiche e può essere utilizzate in odontoiatria per l’ansiolisi nei pazienti pediatrici non collaboranti è il Bromazepam. Se paragonato al diazepam, il bromazepam presenta un profilo farmaco-cinetico meno complesso. Se applichiamo la regola Peso corporeo x 0.5 mg per le somministrazioni, le complicanze sono quasi nulle. Talvolta si possono verificare effetti collaterali quali sonno intraoperatorio, disturbi respiratori lievi come l’ipercapnia e l’ipossiemia, fino a sopraggiungere a sequele respiratorie severe come la sedazione profonda. Nello studio condotto abbiamo potuto abbandonare l’uso di bromapazepam in modo graduale fino ad arrivare alla sospensione del farmaco. Questo è stato possibile per l’instaurarsi di meccanismi di autocontrollo dell’ansia da parte del paziente, la conoscenza delle metodiche cui era sottoposto, la fiducia nell’operatore, ha fatto sì che il paziente potesse acquisisse sicurezza nel trattamento che gli era eseguito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/22760
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