Il manoscritto giuridico medievale è più di altri portatore di informazioni circa il suo commercio o il costo della sua fattura originaria, proprio perché risulta in genere la tipologia libraria più cara in tutte le epoche e in tutti gli ambiti di fruizione. Questo è legato senz’altro al valore sociale che si assegna al diritto e alla pratica notarile e quindi al censo medio dei fruitori di libri di diritto, siano essi doctores degli Studia universitari o notai cittadini, ma anche alle esigenze di correttezza del testo tradito e del commento ad esso, non sempre, del resto, trascritto sotto l’imprimatur del Collegium doctorum, ma circolante in una sorta di mercato parallelo appannaggio degli stessi docenti, di studenti, a volte di artigiani o ecclesiastici senza qualifica. Questi elementi sono desumibili sia direttamente da note spesso presenti nei fogli di guardia dei manoscritti stessi, molto più frequentemente da contratti, documenti, lettere o testimonianze di carattere letterario, che sono stati raccolti e analizzati in base a metodologie storico-economiche, al fine di fornire un primo abbozzo del mercato del libro giuridico in alcuni ambienti dell’Italia medievale; un tema, questo, dai lineamenti molto sfumati, a causa della reticenza sostanziale delle fonti più antiche

Tristano, C. (1998). Completus in testu et glosis. il libro giuridico a Bologna tra XIII e XIV secolo: il mercato dell'usato. NUOVI ANNALI DELLA SCUOLA SPECIALE PER ARCHIVISTI E BIBLIOTECARI, 12, 66-116.

Completus in testu et glosis. il libro giuridico a Bologna tra XIII e XIV secolo: il mercato dell'usato

TRISTANO, CATERINA
1998-01-01

Abstract

Il manoscritto giuridico medievale è più di altri portatore di informazioni circa il suo commercio o il costo della sua fattura originaria, proprio perché risulta in genere la tipologia libraria più cara in tutte le epoche e in tutti gli ambiti di fruizione. Questo è legato senz’altro al valore sociale che si assegna al diritto e alla pratica notarile e quindi al censo medio dei fruitori di libri di diritto, siano essi doctores degli Studia universitari o notai cittadini, ma anche alle esigenze di correttezza del testo tradito e del commento ad esso, non sempre, del resto, trascritto sotto l’imprimatur del Collegium doctorum, ma circolante in una sorta di mercato parallelo appannaggio degli stessi docenti, di studenti, a volte di artigiani o ecclesiastici senza qualifica. Questi elementi sono desumibili sia direttamente da note spesso presenti nei fogli di guardia dei manoscritti stessi, molto più frequentemente da contratti, documenti, lettere o testimonianze di carattere letterario, che sono stati raccolti e analizzati in base a metodologie storico-economiche, al fine di fornire un primo abbozzo del mercato del libro giuridico in alcuni ambienti dell’Italia medievale; un tema, questo, dai lineamenti molto sfumati, a causa della reticenza sostanziale delle fonti più antiche
1998
Tristano, C. (1998). Completus in testu et glosis. il libro giuridico a Bologna tra XIII e XIV secolo: il mercato dell'usato. NUOVI ANNALI DELLA SCUOLA SPECIALE PER ARCHIVISTI E BIBLIOTECARI, 12, 66-116.
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