La presente ricerca ricostruisce il contesto storico-politico internazionale e ideale nel quale – dopo il fallimento della rivoluzione sociale in Francia nel giugno 1848, l’annessione alla Prussia dei territori polacchi con minoranza tedesca tra il maggio 1848 e il febbraio 1849, le occupazioni militari di Vienna e Berlino da parte delle truppe austriache e prussiane nel novembre 1848, l’elezione di Luigi Bonaparte a presidente della repubblica francese il 10 dicembre 1848, la definitiva sconfitta del movimento autonomista in Boemia e in Moravia e dell’insurrezione nazionale ungherese per l’intervento ausiliario finale della Russia zarista, la repressione della rivoluzione politica in Germania nel corso del 1849, la caduta della repubblica romana e la crisi del movimento cartista inglese – Mazzini scelse a Londra nel 1850 Arnold Ruge come rappresentante della democrazia tedesca, Alexandre Auguste Ledru-Rollin per quella francese, assieme al polacco Albert Darasz, e a lui stesso in rappresentanza di quella italiana, quali esponenti del Comité Central Démocratique Européen firmatario dell’indirizzo "Aux Peuples! Organisation de la Démocratie", datato 22 luglio 1850 e pubblicato nel secondo numero del 6 agosto 1850 (poi sequestrato a Parigi) del mensile “Le Proscrit. Journal de la République Universelle”. Perché Mazzini chiese proprio a Ruge di rappresentare la democrazia tedesca nel Comitato Europeo e di collaborare con lui? E perché Ruge firmò l’indirizzo "Aux Peuples!" senza sollevare obiezioni o richieste di correzioni, e proseguì anche in seguito nella “alleanza” politico-intellettuale italo-tedesca? Si trattava, forse, di un mero espediente tattico, di un’operazione diplomatico-conciliatoria di corto respiro concepita nel frastagliato e tormentato ambiente dell’emigrazione europea a Londra, di un compromesso di circostanza tra leaders sconfitti nei rispettivi paesi ed esuli, che miravano, così, semplicemente a dare ancora un segno della loro vitalità? Oppure tale convergenza si radicava più profondamente nei rispettivi percorsi politico-ideali, in una ventennale maturazione di aspirazioni ed intenti, di comportamenti e valori condivisi - pur con talune diversità di accenti e specificità di elaborazioni anche significative in merito, ad esempio, ai nodi cruciali di ‘religione’ e di ‘patria’ – la quale travalicava, per coerenza e continuità, il difficile momento dato? Nel presente saggio monografico viene ricostruito dettagliatamente sul piano teorico-concettuale e storico-cronologico, anche sulla base di documenti e fonti primarie scarsamente conosciute, il contributo specifico dell'eleborazione neo-umanistica e neo-illuministica di Ruge al progetto mazziniano di una federrazione democratico-repubblicana dei popoli europei.
Amato, S. (2005). Il contributo di Arnold Ruge al progetto mazziniano di European Democracy (1846-1854). STUDI SENESI, 117 (3. Serie, 54), n. 3, 335-410.
Il contributo di Arnold Ruge al progetto mazziniano di European Democracy (1846-1854)
AMATO, SERGIO
2005-01-01
Abstract
La presente ricerca ricostruisce il contesto storico-politico internazionale e ideale nel quale – dopo il fallimento della rivoluzione sociale in Francia nel giugno 1848, l’annessione alla Prussia dei territori polacchi con minoranza tedesca tra il maggio 1848 e il febbraio 1849, le occupazioni militari di Vienna e Berlino da parte delle truppe austriache e prussiane nel novembre 1848, l’elezione di Luigi Bonaparte a presidente della repubblica francese il 10 dicembre 1848, la definitiva sconfitta del movimento autonomista in Boemia e in Moravia e dell’insurrezione nazionale ungherese per l’intervento ausiliario finale della Russia zarista, la repressione della rivoluzione politica in Germania nel corso del 1849, la caduta della repubblica romana e la crisi del movimento cartista inglese – Mazzini scelse a Londra nel 1850 Arnold Ruge come rappresentante della democrazia tedesca, Alexandre Auguste Ledru-Rollin per quella francese, assieme al polacco Albert Darasz, e a lui stesso in rappresentanza di quella italiana, quali esponenti del Comité Central Démocratique Européen firmatario dell’indirizzo "Aux Peuples! Organisation de la Démocratie", datato 22 luglio 1850 e pubblicato nel secondo numero del 6 agosto 1850 (poi sequestrato a Parigi) del mensile “Le Proscrit. Journal de la République Universelle”. Perché Mazzini chiese proprio a Ruge di rappresentare la democrazia tedesca nel Comitato Europeo e di collaborare con lui? E perché Ruge firmò l’indirizzo "Aux Peuples!" senza sollevare obiezioni o richieste di correzioni, e proseguì anche in seguito nella “alleanza” politico-intellettuale italo-tedesca? Si trattava, forse, di un mero espediente tattico, di un’operazione diplomatico-conciliatoria di corto respiro concepita nel frastagliato e tormentato ambiente dell’emigrazione europea a Londra, di un compromesso di circostanza tra leaders sconfitti nei rispettivi paesi ed esuli, che miravano, così, semplicemente a dare ancora un segno della loro vitalità? Oppure tale convergenza si radicava più profondamente nei rispettivi percorsi politico-ideali, in una ventennale maturazione di aspirazioni ed intenti, di comportamenti e valori condivisi - pur con talune diversità di accenti e specificità di elaborazioni anche significative in merito, ad esempio, ai nodi cruciali di ‘religione’ e di ‘patria’ – la quale travalicava, per coerenza e continuità, il difficile momento dato? Nel presente saggio monografico viene ricostruito dettagliatamente sul piano teorico-concettuale e storico-cronologico, anche sulla base di documenti e fonti primarie scarsamente conosciute, il contributo specifico dell'eleborazione neo-umanistica e neo-illuministica di Ruge al progetto mazziniano di una federrazione democratico-repubblicana dei popoli europei.File | Dimensione | Formato | |
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