Duccio: due frustoli documentari inediti (con una nota sulla cosiddetta 'Madonna' Gualino)

Two unpublished documentary records help to shed light on the private life of Duccio di Buoninsegna, revealing that he was on several occasions involved in acts of violence. These episodes broaden our understanding of what was known about the biography of the painter, who was repeatedly subjected to fines and penalties by the municipal authorities and proved notably inept in managing his earnings – so much so that he left a meagre inheritance, which was refused. The first of the two documents (1279), relates to the painter’s early career and offers an opportunity to re-examine what is probably Duccio’s earliest surviving sacred work, a painting recently become the focus of renewed scholarly debate.

Due inedite testimonianze documentarie ci portano nella sfera della vita privata di Duccio di Buoninsegna (documentato dalla fine del 1278; morto prima del 16 ottobre 1319), mostrandolo più volte implicato in atti di violenza. Dei fatti che allargano l’orizzonte di quanto finora era emerso in merito alla biografia del grande pittore, ripetutamente soggetto a multe e ad ammende comunali e decisamente poco sapiente nell’amministrare i propri guadagni, al punto che lasciò ai figli una misera eredità che essi rifiutarono. La prima delle due testimonianze, in particolare, risalente al 1279, è relativa agli anni dell’esordio del pittore, e offre l’occasione per riesaminare quella che probabilmente costituisce la prima opera sacra di Duccio giunta fino a noi, sulla quale di recente si è riaperta la discussione.