Sul concetto di effettività del reddito e sul concordato biennale

On the concept of income effectiveness and the biennial agreement. ABSTRACT: The provisions of the biennial composition with creditors, contained in Legislative Decree no. 13 of 2024, implementing Delegated Law no. 111 of 2023, raise several questions. The primary one concerns its compliance with the ability to pay principle, particularly with regard to the effectiveness of predetermined income subject to taxation. This paper aims to address this issue by defining, on the one hand, the concept of effectiveness and, on the other, offering a new interpretation of the ability to pay principle, focused on the complex framework of values with constitutional origin. In this way, effectiveness ceases to represent a “tyrannical right” prevailing over duty, and the fiscal interest ceases to be relevant as such, integrating with that right and, together with it, determining the emergence of a third, superior interest, definable as a general interest aimed at substantive justice in taxation. This interest, axiologically superior to that attributable to the subjects involved in the tax relationship, allows for the resolution of most of the questions of legitimacy that, prima facie, may emerge from the new legislation

La disciplina del concordato preventivo biennale, contenuta nel d.lgs. n. 13/2024, di attuazione della legge delega n. 111/2023, solleva diverse questioni. La principale ri-guarda la sua conformità al principio di capacità contributiva, in particolare per quan-to concerne l’effettività del reddito predeterminato e sottoposto a tassazione. Il pre-sente contributo si propone di affrontare tale tematica, definendo, da un lato, il con-cetto di effettività e, dall’altro, offrendo una interpretazione concretamente nuova del principio di capacità contributiva, incentrata sulla complessa cornice valoriale di fonte costituzionale. In tal modo, l’effettività, intesa come connotazione garantista della po-sizione del contribuente, cessa di rappresentare un “diritto tiranno”, come tale prevalente sul dovere contributivo, e l’interesse fiscale termina di rilevare come prerogativa dell’imperio statale, cedendo il passo alla nascita di un interesse terzo, superiore, definibile come “interesse generale”, volto alla “giustizia sostanziale nell’imposizione”. Tale interesse, assiologicamente superiore a quello riconducibile ai singoli attori del procedimento d’imposta, consente di risolvere gran parte delle questioni di legittimità che in prima istanza sembrerebbero emergere dalla nuova disciplina.