L’articolo prende in esame alcune tipologie di verso (libero) breve nella poesia italiana del Duemila. Si individua innanzitutto una tipologia di verso breve in cui tratti di leggerezza formale (cantabilità, ritmi facili, rime) stridono con contenuti violenti, oscuri e drammatici; questo straniamento è verificato su poesie di Alessandra Carnaroli e Vito Bonito. La seconda tipologia analizzata è quella del verso breve spezzato, tragico, come da tradizione ungarettiana o celaniana, qui studiato nelle sue realizzazioni nella poesia di Laura Pugno, Giovanna Marmo e Mario Benedetti. Infine, l’ultima, duplice tipologia è quella di un verso breve informale, segmentato in modo apparentemente – o effettivamente – arbitrario e casuale (si prende come esempio Carlo Bordini), e quella di un verso breve procedurale, dove l’arbitrio consiste nello stabilire a monte un principio che viene poi applicato in modo sistematico (esempi da Italo Testa e Michele Zaffarano).
Villa, M. (2024). Il verso breve nella poesia italiana del Duemila. POLISEMIE, 5, 7-25 [10.31273/polisemie.v5.1806].
Il verso breve nella poesia italiana del Duemila
Marco Villa
2024-01-01
Abstract
L’articolo prende in esame alcune tipologie di verso (libero) breve nella poesia italiana del Duemila. Si individua innanzitutto una tipologia di verso breve in cui tratti di leggerezza formale (cantabilità, ritmi facili, rime) stridono con contenuti violenti, oscuri e drammatici; questo straniamento è verificato su poesie di Alessandra Carnaroli e Vito Bonito. La seconda tipologia analizzata è quella del verso breve spezzato, tragico, come da tradizione ungarettiana o celaniana, qui studiato nelle sue realizzazioni nella poesia di Laura Pugno, Giovanna Marmo e Mario Benedetti. Infine, l’ultima, duplice tipologia è quella di un verso breve informale, segmentato in modo apparentemente – o effettivamente – arbitrario e casuale (si prende come esempio Carlo Bordini), e quella di un verso breve procedurale, dove l’arbitrio consiste nello stabilire a monte un principio che viene poi applicato in modo sistematico (esempi da Italo Testa e Michele Zaffarano).| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11365/1300656
