Delegate in viaggio: l’Udi oltre i confini

Nel 1945, il ripristino della pace e dei rapporti diplomatici nel continente europeo favorirono il recupero di una composita mobilità transnazionale, in grado di inaugurare una stagione di significativo allargamento dei confini conoscitivi. Legata alla tradizione femminile di mettersi in cammino, la prassi del viaggio tornò ad essere sinonimo della scoperta di uno o più “altrove”. Dal contesto italiano, una nuova ondata di viaggiatrici politiche si spinse oltre i confini nazionali mettendo in dialogo la dimensione nazionale con quella transnazionale. Scrittrici, intellettuali, sindacaliste, militanti di partito e dirigenti delle associazioni femminili ebbero l’opportunità di ampliare i propri spazi visivi e sensoriali, filtrando al ritorno le proprie esperienze attraverso un nuovo linguaggio accessibile alle masse. Sorretta da un rigido apparato politico, fu soprattutto l’Udi ad adottare una pratica associativa particolarmente attiva al di là dei confini, inedita, se si pensa alle modalità, alle tempistiche e al numero dei soggetti coinvolti.