L’articolo propone uno studio analitico e un’edizione critica e commentata di Era di stelle il cielo ancor dipinto, una canzone sulla povertà tràdita adespota dal manoscritto 222 della Beinecke Rare Book and Manuscript Library della Yale University, importante silloge di trentasei canzoni allestita a Pisa nella seconda metà del Trecento: il manoscritto costituisce l’unica testimonianza di molti componimenti che contiene e un testimone comunque autorevolissimo degli altri testi che tramanda. In primo luogo, l’articolo mira a inquadrare la canzone nel panorama della poesia trecentesca, e precisamente nel filone di rime pro e contro la povertà, in cui si segnala indubbiamente come uno degli esiti più rappresentativi e originali dei fautori dell’istanza pauperistica. Al tempo stesso, lo studio intende ricostruire la fisionomia dell’autore della canzone, un poeta che tutta una serie di elementi suggerisce d’identificare in Fazio degli Uberti: in particolare, una cospicua quantità di riscontri con le opere canoniche del poeta pisano, perlopiù reperiti mediante l’escussione degli archivi elettronici, ha permesso di confermare alcuni significativi indizi di ordine esterno sulla paternità ubertiana del componimento.
Pettinari, D. (2020). Una canzone sulla povertà attribuibile a Fazio degli Uberti. NUOVA RIVISTA DI LETTERATURA ITALIANA, 23(1), 33-71 [10.4454/nrli.v23i1.333].
Una canzone sulla povertà attribuibile a Fazio degli Uberti
Pettinari, Davide
2020-01-01
Abstract
L’articolo propone uno studio analitico e un’edizione critica e commentata di Era di stelle il cielo ancor dipinto, una canzone sulla povertà tràdita adespota dal manoscritto 222 della Beinecke Rare Book and Manuscript Library della Yale University, importante silloge di trentasei canzoni allestita a Pisa nella seconda metà del Trecento: il manoscritto costituisce l’unica testimonianza di molti componimenti che contiene e un testimone comunque autorevolissimo degli altri testi che tramanda. In primo luogo, l’articolo mira a inquadrare la canzone nel panorama della poesia trecentesca, e precisamente nel filone di rime pro e contro la povertà, in cui si segnala indubbiamente come uno degli esiti più rappresentativi e originali dei fautori dell’istanza pauperistica. Al tempo stesso, lo studio intende ricostruire la fisionomia dell’autore della canzone, un poeta che tutta una serie di elementi suggerisce d’identificare in Fazio degli Uberti: in particolare, una cospicua quantità di riscontri con le opere canoniche del poeta pisano, perlopiù reperiti mediante l’escussione degli archivi elettronici, ha permesso di confermare alcuni significativi indizi di ordine esterno sulla paternità ubertiana del componimento.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Pettinari, Una canzone sulla povertà attribuibile a Fazio degli Uberti-1.pdf
non disponibili
Tipologia:
PDF editoriale
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
268.01 kB
Formato
Adobe PDF
|
268.01 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1285955