Il mondo ellenistico-romano e la dialettica in Hegel: dal linguaggio condiviso al metodo speculativo della soggettività

Partendo dalle ricche e complesse discussioni hegeliane delle antiche civiltà mediterranee, specialmente il Griechentum classico e la Romanitas, l’autore analizza qui – specie in riferimento alle Lezioni sulla Storia della Filosofia, le Lezioni sulla Filo- sofia della Storia, e la Fenomenologia dello Spirito – il modo in cui Hegel ricostruisce la progressiva interiorizzazione (Innerlichmachung) del dialogo e della dialettica in Grecia nella forma logica definitiva dello Spirito (Geist), sia categoria sia forza storica. L’autore cerca così di gettare nuova luce sul significato epistemologico dei principali episodi in questo processo: le morti di Socrate e di Cristo, l’Età Alessandrina, lo Stoicismo e l’Epicureismo imperiali, e il dominio di Roma come “scetticismo reale (real)” (e secoli più tardi, le Crociate, e poi la totale interioriz- zazione nel Mondo Germanico). Argomento che questo processo di interiorizzazione, così visto, contribuisce in modo decisivo alla invenzione da parte di Hegel del metodo fenomenologico del progresso da una Gestalt (figura) all’altra, poiché la struttura della soggettivi- tà speculativa finale corrisponde a questa trasformazione dalla semplice comu- nicazione intersoggettiva ad una soggettiva ed autocosciente ricomprensione, quale è tipica delle forme autoriferite del Concetto (Begriff) e dello Spirito (Geist). Su queste basi, l’autore avanza alla fine la tesi che l’ordinamento delle Gestalten, come pure l’intera ricostruzione della storia della filosofia e del mondo, non sono assolutamente un tentativo di deduzione a priori di eventi storici, ma si configurano piuttosto come una razionalizzazione post festum sia di eventi sia di concetti ermeneutici collegati.

Taking his departure from Hegel’s rich and complex discussions of ancient Mediterranean civilizations, especially classical Griechentum and Romanitas, the author analyzes – mainly in reference to the Lessons on the History of Philosophy, the Lessons on the Philosophy of History, and the Phenomenology of Spirit – the way in which Hegel reconstructs the progressive interiorization (Innerlichmachung) of dialogue and dialectic in Greece into the definitive logical form of Spirit (Geist), both category and historical force. The author tries to shed new light on the epistemological significance of the main episodes in this process: the deaths of Socrates and of Jesus Christ, Alexandria, Stoicism and Epicureanism in the Imperial Age, and the dominion of Rome as “real (real) skepticism” (and centuries later, the Crusades and afterwards total interiorization in the Germanic World). The author argues that this process of interiorization, so seen, decisively contributes to Hegel’s invention of the phenomenological method of the progress from one Gestalt to another, since the structure of final speculative subjectivity matches this transformation from intersubjective communication simple to subjective and self-conscious re-comprehension, as is typical of the self-referring forms of Concept (Begriff) and Spirit (Geist). On this basis, the author finally advances the thesis that the ordering of Gestalten, as well as the whole reconstruction of the history of philosophy and of the world, are in no way an attempt at a priori deduction of historical events but are rather a post festum rationalization of real events and hermeneutical concepts.