Lo scritto individua e descrive i “contro-limiti” all'operatività del limite dell'ordine pubblico operanti nel contesto della proposta di regolamento UE in tema di filiazione, adottata dalla Commissione europea il 7 dicembre 2022. Oltre alla limitazione “ortodossa” derivante dal principio del superiore interesse del minore, che si pone come “controlimite interno" all'eccezione e che implica la necessità di individuare un giusto equilibrio tra l'interesse del minore coinvolto e altri principi fondamentali del foro in rilievo, lo scritto individua tre ulteriori contro-limiti. Un "contro-limite sovranazionale rafforzato”, basato sull'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell'UE; un “contro-limite esterno e indiretto”, legato alla creazione del certificato europeo di filiazione e un "controlimite implicito e non codificato" derivante dalla giurisprudenza, ormai consolidata, della Corte europea dei diritti dell’uomo, a partire dalle sentenze gemelle Mennesson e Labassee c. Francia, operante rispetto alle domande di riconoscimento di rapporti di filiazione stabiliti all'estero a seguito del ricorso a maternità surrogata. Lo scritto illustra le criticità che il "contro-limite sovranazionale rafforzato" suscita in relazione al proprio ambito di applicazione materiale e alle tensioni che esso determina rispetto al funzionamento tradizionale dell'ordine pubblico e alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. A questo proposito, il saggio sottolinea il rischio della mancata conformità del suddetto controlimite con il principio di attribuzione di cui all'articolo 5, paragrafo 1, TFUE, nonché evidenzia alcuni profili di criticità con la Carta dei diritti fondamentali dell'UE. Lo scritto affronta a tale riguardo anche il rapporto tra l'ordine pubblico degli Stati membri dell'UE e l'ordine pubblico dell'Unione Europea. In relazione al “contro-limite esterno e indiretto”, l'autrice sostiene che quest'ultimo deriva dall'ambiguità del testo normativo proposto. Pertanto, la compressione dell'eccezione dell' ordine pubblico è meramente potenziale perché dipende dall'interpretazione attribuita agli effetti probatori che il certificato è destinato a produrre negli Stati membri dell'UE.
Feraci, O. (2023). I "controlimiti" al funzionamento del limite dell'ordine pubblico nella proposta di regolamento europeo in tema di filiazione. RIVISTA DI DIRITTO INTERNAZIONALE(3), 779-795.
I "controlimiti" al funzionamento del limite dell'ordine pubblico nella proposta di regolamento europeo in tema di filiazione
Ornella Feraci
2023-01-01
Abstract
Lo scritto individua e descrive i “contro-limiti” all'operatività del limite dell'ordine pubblico operanti nel contesto della proposta di regolamento UE in tema di filiazione, adottata dalla Commissione europea il 7 dicembre 2022. Oltre alla limitazione “ortodossa” derivante dal principio del superiore interesse del minore, che si pone come “controlimite interno" all'eccezione e che implica la necessità di individuare un giusto equilibrio tra l'interesse del minore coinvolto e altri principi fondamentali del foro in rilievo, lo scritto individua tre ulteriori contro-limiti. Un "contro-limite sovranazionale rafforzato”, basato sull'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell'UE; un “contro-limite esterno e indiretto”, legato alla creazione del certificato europeo di filiazione e un "controlimite implicito e non codificato" derivante dalla giurisprudenza, ormai consolidata, della Corte europea dei diritti dell’uomo, a partire dalle sentenze gemelle Mennesson e Labassee c. Francia, operante rispetto alle domande di riconoscimento di rapporti di filiazione stabiliti all'estero a seguito del ricorso a maternità surrogata. Lo scritto illustra le criticità che il "contro-limite sovranazionale rafforzato" suscita in relazione al proprio ambito di applicazione materiale e alle tensioni che esso determina rispetto al funzionamento tradizionale dell'ordine pubblico e alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. A questo proposito, il saggio sottolinea il rischio della mancata conformità del suddetto controlimite con il principio di attribuzione di cui all'articolo 5, paragrafo 1, TFUE, nonché evidenzia alcuni profili di criticità con la Carta dei diritti fondamentali dell'UE. Lo scritto affronta a tale riguardo anche il rapporto tra l'ordine pubblico degli Stati membri dell'UE e l'ordine pubblico dell'Unione Europea. In relazione al “contro-limite esterno e indiretto”, l'autrice sostiene che quest'ultimo deriva dall'ambiguità del testo normativo proposto. Pertanto, la compressione dell'eccezione dell' ordine pubblico è meramente potenziale perché dipende dall'interpretazione attribuita agli effetti probatori che il certificato è destinato a produrre negli Stati membri dell'UE.File | Dimensione | Formato | |
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