Il nuovo Codice dei contratti pubblici rafforza le misure di contrasto al dumping salariale reso possibile dal patologico proliferare dei Ccnl. In particolare, l’art. 11, d.lgs. n. 36/2023, rende il Ccnl firmato dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative parametro vincolante per determinare i minimi salariali nell’ambito delle procedure di aggiudicazione. Nel saggio, l’Autore si confronta con il problema della compatibilità con il diritto dell’Ue di tale vincolo, considerando l’evoluzione della giuri-sprudenza della Corte di Giustizia e della legislazione unionale in materia (in specie, le direttive «ap-palti» del 2014 e la Direttiva n. 2022/2041 sui salari minimi adeguati nell’Ue).
Orlandini, G. (2024). Clausola di equo trattamento negli appalti pubblici e diritto dell'UE: a che punto siamo?. RIVISTA GIURIDICA DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE, 85(1), 10-30.
Clausola di equo trattamento negli appalti pubblici e diritto dell'UE: a che punto siamo?
Orlandini G.
2024-01-01
Abstract
Il nuovo Codice dei contratti pubblici rafforza le misure di contrasto al dumping salariale reso possibile dal patologico proliferare dei Ccnl. In particolare, l’art. 11, d.lgs. n. 36/2023, rende il Ccnl firmato dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative parametro vincolante per determinare i minimi salariali nell’ambito delle procedure di aggiudicazione. Nel saggio, l’Autore si confronta con il problema della compatibilità con il diritto dell’Ue di tale vincolo, considerando l’evoluzione della giuri-sprudenza della Corte di Giustizia e della legislazione unionale in materia (in specie, le direttive «ap-palti» del 2014 e la Direttiva n. 2022/2041 sui salari minimi adeguati nell’Ue).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1261198