Riconoscendo il ruolo interpretato dalle legioni nella conservazione del regime imperiale, Tacito mutò l'antica formula che da sempre definiva lo Stato romano in Senatus milesque et populus. Da molto tempo, gli storici moderni hanno riconosciuto il significato politico delle legioni romane in età imperiale, sebbene l'attenzione degli studiosi sia sia generalmente concentrata sul legame fra gli imperatori e i soldati. L'esistenza di una qualche reale relazione fra Senato e legioni è stata invece generalmente sottovalutata, quando non addirittura negata. Le opere di Tacito e, in particolare, le Historiae sembrano tuttavia indicare l'esistenza di una realtà ben più problematica. «The senator as historian» (Syme) descrisse infatti il Senato e le legioni come veri centri di potere. Mentre nel primo trovavano rappresentanza le classi proprietarie, le seconde esercitavano il totale monopolio della violenza: la stabilità dell'impero dipendeva dall'equilibrio di potere esistente fra questi soggetti e gli imperatori. Attraverso un'analisi delle opere di Tacito, questo lavoro si propone di ridefinire il ruolo giocato dall'assemblea dei patres e dai cittadini in armi, nel contesto dello Stato imperiale – una relazione che, come si vedrà, era necessaria al di là (e malgrado) gli imperatori stessi.
Cafaro, A. (2022). Senatus milesque et populus: il Senato, le legioni, l’impero secondo il senatore Tacito. REVUE DES ETUDES ANCIENNES, 124(2), 503-525.
Senatus milesque et populus: il Senato, le legioni, l’impero secondo il senatore Tacito
Cafaro, Alberto
2022-01-01
Abstract
Riconoscendo il ruolo interpretato dalle legioni nella conservazione del regime imperiale, Tacito mutò l'antica formula che da sempre definiva lo Stato romano in Senatus milesque et populus. Da molto tempo, gli storici moderni hanno riconosciuto il significato politico delle legioni romane in età imperiale, sebbene l'attenzione degli studiosi sia sia generalmente concentrata sul legame fra gli imperatori e i soldati. L'esistenza di una qualche reale relazione fra Senato e legioni è stata invece generalmente sottovalutata, quando non addirittura negata. Le opere di Tacito e, in particolare, le Historiae sembrano tuttavia indicare l'esistenza di una realtà ben più problematica. «The senator as historian» (Syme) descrisse infatti il Senato e le legioni come veri centri di potere. Mentre nel primo trovavano rappresentanza le classi proprietarie, le seconde esercitavano il totale monopolio della violenza: la stabilità dell'impero dipendeva dall'equilibrio di potere esistente fra questi soggetti e gli imperatori. Attraverso un'analisi delle opere di Tacito, questo lavoro si propone di ridefinire il ruolo giocato dall'assemblea dei patres e dai cittadini in armi, nel contesto dello Stato imperiale – una relazione che, come si vedrà, era necessaria al di là (e malgrado) gli imperatori stessi.File | Dimensione | Formato | |
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