L'evaporato sogno di una Galleria d'Arte Moderna a Siena: Enzo Carli in dialogo con Vittorio Viale

The essay intends to explore the events around the presumed establishment of a Modern Art Gallery in Siena between 1954 and 1957, which had as a protagonist Enzo Carli (Pisa, 1910 - Siena, 1999), through years Director of the Pinacoteca Nazionale, Superintendent of Monuments and Galleries and Rector of the Opera del Duomo of Siena. In the same period, many Italian cities had to deal with the relationship between the ancient and the contemporary in different ways, more or less reactionary or disruptive, and created or adapted specific museum spaces and collections. That is the example of Vittorio Viale, a friend of Carli and inspirer of the Sienese enterprise, involved in the birth of the GAM in Turin stands out; again of Rodolfo Pallucchini, involved, with the Biennale, in the debate between abstract and figurative; and finally of Carlo Ludovico Ragghianti with the “Strozzina” in Florence. After an initial favourable reception by the Municipal Administration, the Sienese project - linked to the destiny of the Civic Museum and supported by an important Commission composed not only by Viale, but also by Cesare Brandi, Ranuccio Bianchi Bandinelli and Fortunato Bellonzi - aroused a certain fervour in the city's daily newspapers but, except for the proposal of an operative regulation, it did not lead to concrete results and was progressively abandoned.

Il saggio intende esplorare le vicende attorno alla presunta costituzione di una Galleria d’Arte Moderna a Siena tra il 1954 e il 1957, che videro protagonista Enzo Carli (Pisa, 1910 – Siena, 1999), negli anni Direttore della Pinacoteca Nazionale, Soprintendente ai Monumenti e alle Gallerie e Rettore dell’Opera del Duomo di Siena. Nello stesso periodo, molte città italiane affrontano in modi diversi, più o meno reazionari o dirompenti, il rapporto tra antico e contemporaneo e realizzano o adattano spazi museali specifici e collezioni. Spicca l’esempio di Vittorio Viale, amico di Carli e ispiratore dell’impresa senese, impegnato nella nascita della GAM di Torino; ancora di Rodolfo Pallucchini, inserito, con la Biennale, nel dibattito tra astratto e figurativo; e infine di Carlo Ludovico Ragghianti con la Strozzina e non solo a Firenze. Dopo una prima accoglienza favorevole da parte dell’Amministrazione, il progetto senese – legato alle sorti del Museo Civico e sostenuto da una Commissione di rilievo composta, oltre che da Viale, da Cesare Brandi, Ranuccio Bianchi Bandinelli e Fortunato Bellonzi – suscita un certo fervore sui quotidiani cittadini ma, se si eccettua la proposta di un Regolamento operativo, non condurrà ad esiti concreti e verrà progressivamente abbandonato.