La narrazione utopica offre allo scrittore il pretesto per manipolare la realtà, per trasporre in altre epoche o altri luoghi critiche sociali e politiche. La critica o l’autocritica nascono spesso dal contatto con l’alterità e dalla presa di coscienza delle differenze. L’incontro con l’altro avviene attraverso il viaggio, così come l’inseguimento dell’utopia, che presuppone sempre uno spostamento o allontanamento dal proprio luogo d’origine. La corsa verso l’utopia spesso non va a buon fine, perciò le narrazioni e le percezioni iniziano a orientarsi verso la distopia, benché con una preliminare tappa intermedia: la cosiddetta ‘critical dystopia’. La fase successiva è l’approdo alla vera e propria distopia, caratterizzata dal timore, come hanno attestato gli studi di Claeys. Tutti questi elementi ritraggono un’unica paura: quella di perdere il controllo sul proprio destino e della marginalizzazione totale della propria volontà di individuo. Piuttosto che la rincorsa di utopie, nei fatti poi deludenti, oppure lo sconforto che scaturisce da concezioni distopiche, soltanto l’attuazione piena del ‘diritto al riconoscimento’ inteso come percorso di onore e dignità rappresenta l’unica via d’uscita dal malessere e dalla marginalizzazione vissuta da alcuni paesi e dai suoi cittadini, come in Egitto.

Lombezzi, L. (2021). Alterità, utopia e distopia in letteratura araba: alcuni esempi di autori egiziani,dal primo Novecento alla disillusione post-primavera araba. GRISELDAONLINE, 19(2 (2020)), 43-58 [10.6092/issn.1721-4777/10737].

Alterità, utopia e distopia in letteratura araba: alcuni esempi di autori egiziani,dal primo Novecento alla disillusione post-primavera araba

Lombezzi, Letizia
2021-01-01

Abstract

La narrazione utopica offre allo scrittore il pretesto per manipolare la realtà, per trasporre in altre epoche o altri luoghi critiche sociali e politiche. La critica o l’autocritica nascono spesso dal contatto con l’alterità e dalla presa di coscienza delle differenze. L’incontro con l’altro avviene attraverso il viaggio, così come l’inseguimento dell’utopia, che presuppone sempre uno spostamento o allontanamento dal proprio luogo d’origine. La corsa verso l’utopia spesso non va a buon fine, perciò le narrazioni e le percezioni iniziano a orientarsi verso la distopia, benché con una preliminare tappa intermedia: la cosiddetta ‘critical dystopia’. La fase successiva è l’approdo alla vera e propria distopia, caratterizzata dal timore, come hanno attestato gli studi di Claeys. Tutti questi elementi ritraggono un’unica paura: quella di perdere il controllo sul proprio destino e della marginalizzazione totale della propria volontà di individuo. Piuttosto che la rincorsa di utopie, nei fatti poi deludenti, oppure lo sconforto che scaturisce da concezioni distopiche, soltanto l’attuazione piena del ‘diritto al riconoscimento’ inteso come percorso di onore e dignità rappresenta l’unica via d’uscita dal malessere e dalla marginalizzazione vissuta da alcuni paesi e dai suoi cittadini, come in Egitto.
2021
Lombezzi, L. (2021). Alterità, utopia e distopia in letteratura araba: alcuni esempi di autori egiziani,dal primo Novecento alla disillusione post-primavera araba. GRISELDAONLINE, 19(2 (2020)), 43-58 [10.6092/issn.1721-4777/10737].
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1233798