Il trattamento del diabete di tipo 1 (DM1) prevede la somministrazione di insulina che tuttavia non rappresenta, com’è noto, una vera e propria “cura” per questa malattia. Negli ultimi decenni stiamo assistendo allo sviluppo di strategie preventive per il DM1 articolate su tre livelli: una prevenzione primaria finalizzata a prevenire lo sviluppo del processo autoimmune responsabile della distruzione β-cellulare che caratterizza la malattia; una prevenzione secondaria per arrestare il processo autoimmunitario e impedire l’esordio clinico del diabete; una prevenzione terziaria per preservare la massa β-cellulare residua e per ridurre il rischio di sviluppo delle complicanze croniche. Fra i molteplici approcci terapeutici sviluppati per impedire, ritardare o arrestare la distruzione β-cellulare l’immunoterapia, in particolare, è stata ed è tutt’oggi oggetto di innumerevoli ricerche. I risultati sono tutt’altro che semplici da raggiungere, in quanto i meccanismi eziopatogenetici alla base del DM1 sono complessi e non ancora del tutto noti. Per il raggiungimento di un’efficacia preventiva è importante, inoltre, tenere in considerazione l’eterogeneità del DM1, la quale indubbiamente ha influenzato i risultati dei trattamenti finora sperimentati, così come validare nuovi biomarcatori che ci permettano di selezionare al meglio i pazienti da indirizzare a un determinato trattamento.
Nigi, L., Formichi, C., Dotta, F. (2022). La prevenzione del diabete mellito di tipo 1. L'ENDOCRINOLOGO, 23(4), 357-363 [10.1007/s40619-022-01126-0].
La prevenzione del diabete mellito di tipo 1
Nigi, Laura;Formichi, Caterina;Dotta, Francesco
2022-01-01
Abstract
Il trattamento del diabete di tipo 1 (DM1) prevede la somministrazione di insulina che tuttavia non rappresenta, com’è noto, una vera e propria “cura” per questa malattia. Negli ultimi decenni stiamo assistendo allo sviluppo di strategie preventive per il DM1 articolate su tre livelli: una prevenzione primaria finalizzata a prevenire lo sviluppo del processo autoimmune responsabile della distruzione β-cellulare che caratterizza la malattia; una prevenzione secondaria per arrestare il processo autoimmunitario e impedire l’esordio clinico del diabete; una prevenzione terziaria per preservare la massa β-cellulare residua e per ridurre il rischio di sviluppo delle complicanze croniche. Fra i molteplici approcci terapeutici sviluppati per impedire, ritardare o arrestare la distruzione β-cellulare l’immunoterapia, in particolare, è stata ed è tutt’oggi oggetto di innumerevoli ricerche. I risultati sono tutt’altro che semplici da raggiungere, in quanto i meccanismi eziopatogenetici alla base del DM1 sono complessi e non ancora del tutto noti. Per il raggiungimento di un’efficacia preventiva è importante, inoltre, tenere in considerazione l’eterogeneità del DM1, la quale indubbiamente ha influenzato i risultati dei trattamenti finora sperimentati, così come validare nuovi biomarcatori che ci permettano di selezionare al meglio i pazienti da indirizzare a un determinato trattamento.File | Dimensione | Formato | |
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