Il contributo parte da una riflessione sulla necessità (ma anche sui limiti) di una normazione eterologa della rappresentatività sindacale che tenga assieme l’interesse dello Stato ad un ordine regolativo di contrasto al dumping e la funzione del sindacato (autodeterminata) di tutela delle condizioni di lavoro, e si conclude con una riflessione rivolta ad una maggiore valorizzazione della funzione socio-economica del contratto collettivo (presente nell’impostazione codicistica e costituzionale). Nel dispiegarsi del ragionamento, L’A. avanza un dialogo tra l’art. 39 Cost. ed un eventuale intervento eterologo di regolazione della contrattazione collettiva e sua relativa efficacia. Dialogo che serve a svelare i bisogni di una lettura attualizzata del precetto costituzionale e a individuare limiti o prerogative che la eventuale regolazione eterologa dovrebbe considerare. E al riguardo, molto dipenderà dalla tecnica regolativa che verrà adottata e dalla necessità di dirimere le maggiori questioni legate, in particolare, alla perimetrazione dei contratti collettivi e alla declinazione dei criteri di omogeneità tra questi. Si palesa comunque la circostanza che vede, al momento, una forte convergenza di obiettivi dal lato sindacale e istituzionale (Inps, Cenl, Inl) in un uno con l’adozione di strumenti di razionalizzazione del sistema contrattuale italiano (come il nuovo Codice alfanumerico del Cnel di classificazione dei contratti collettivi).
Lazzeroni, L. (2022). La sposa contesa: la rappresentatività sindacale tra interventi a sostegno e prospettive di regolazione eteronoma. RIVISTA GIURIDICA DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE(2), 155-173.
La sposa contesa: la rappresentatività sindacale tra interventi a sostegno e prospettive di regolazione eteronoma
Lara Lazzeroni
2022-01-01
Abstract
Il contributo parte da una riflessione sulla necessità (ma anche sui limiti) di una normazione eterologa della rappresentatività sindacale che tenga assieme l’interesse dello Stato ad un ordine regolativo di contrasto al dumping e la funzione del sindacato (autodeterminata) di tutela delle condizioni di lavoro, e si conclude con una riflessione rivolta ad una maggiore valorizzazione della funzione socio-economica del contratto collettivo (presente nell’impostazione codicistica e costituzionale). Nel dispiegarsi del ragionamento, L’A. avanza un dialogo tra l’art. 39 Cost. ed un eventuale intervento eterologo di regolazione della contrattazione collettiva e sua relativa efficacia. Dialogo che serve a svelare i bisogni di una lettura attualizzata del precetto costituzionale e a individuare limiti o prerogative che la eventuale regolazione eterologa dovrebbe considerare. E al riguardo, molto dipenderà dalla tecnica regolativa che verrà adottata e dalla necessità di dirimere le maggiori questioni legate, in particolare, alla perimetrazione dei contratti collettivi e alla declinazione dei criteri di omogeneità tra questi. Si palesa comunque la circostanza che vede, al momento, una forte convergenza di obiettivi dal lato sindacale e istituzionale (Inps, Cenl, Inl) in un uno con l’adozione di strumenti di razionalizzazione del sistema contrattuale italiano (come il nuovo Codice alfanumerico del Cnel di classificazione dei contratti collettivi).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1223823