L’autore arricchisce l’inventario delle strutture linguistiche abbrevianti mediante le quali Galileo Galilei rende conciso il dettato del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mon­ do inserendovi un tratto finora non censito: l’uso dell’avverbio in -mente in sostituzione di porzioni più ampie di testo. In molti luoghi del Dialogo l’avverbio in -mente ricorre infatti con una frequenza che colpisce; ma colpiscono ancora di più l’insistenza e la cre- atività con cui Galileo conia nuovi avverbi in -mente o attribuisce un nuovo significato ad alcuni già esistenti. Secondo l’autore, lo scienziato ricorre così spesso a queste forme av- verbiali, ne conia di nuove e attribuisce un nuovo significato a quelle già in uso perché esse gli consentono di dire mediante una sola parola quello che altrimenti avrebbe dovuto dire con più parole. Si tratta di una novità rispetto alla prosa (anche argomentativa) precedente e coeva; una novità che, in qualche caso, la comunità degli allievi e dei colleghi di Galileo riconosce e recepisce.

Patota, G. (2021). Galileo Galilei e l’economia delle parole: l’avverbio in -mente nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo. STUDI LINGUISTICI ITALIANI, 47(2), 154-177.

Galileo Galilei e l’economia delle parole: l’avverbio in -mente nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo

Patota, Giuseppe
2021-01-01

Abstract

L’autore arricchisce l’inventario delle strutture linguistiche abbrevianti mediante le quali Galileo Galilei rende conciso il dettato del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mon­ do inserendovi un tratto finora non censito: l’uso dell’avverbio in -mente in sostituzione di porzioni più ampie di testo. In molti luoghi del Dialogo l’avverbio in -mente ricorre infatti con una frequenza che colpisce; ma colpiscono ancora di più l’insistenza e la cre- atività con cui Galileo conia nuovi avverbi in -mente o attribuisce un nuovo significato ad alcuni già esistenti. Secondo l’autore, lo scienziato ricorre così spesso a queste forme av- verbiali, ne conia di nuove e attribuisce un nuovo significato a quelle già in uso perché esse gli consentono di dire mediante una sola parola quello che altrimenti avrebbe dovuto dire con più parole. Si tratta di una novità rispetto alla prosa (anche argomentativa) precedente e coeva; una novità che, in qualche caso, la comunità degli allievi e dei colleghi di Galileo riconosce e recepisce.
2021
Patota, G. (2021). Galileo Galilei e l’economia delle parole: l’avverbio in -mente nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo. STUDI LINGUISTICI ITALIANI, 47(2), 154-177.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1223617