Lo scavo di Miranduolo (2001-2016) fu avviato in anni nei quali, dietro la grande spinta propulsiva di Riccardo Francovich, i castelli rappresentavano l’oggetto di analisi privilegiato per costruire modellizzazioni riguardanti la formazione della rete insediativa post classica. Le ipotesi redatte si completavano con i dati delle tante ricognizioni di superficie che svolgevamo e, come ho ricordato anche in altre occasioni, erano proprio i “numeri” che ci rassicuravano nelle nostre conclusioni e nei quadri in progress che andavano costituendosi. Riccardo credeva fermamente nella loro natura di “evento insediativo” di grande rilievo con il carattere di “phénomène globalisant” (come aveva indicato la scuola delle Annales) in grado di rilevare le diverse strutture di una società attraverso la lente di una tendenza centrifuga da lungo tempo in atto dei poteri locali rispetto alla centralità dello Stato: la formazione e la trasformazione della base economica dei ceti egemoni. Continuo a pensare che non avesse torto pur se nello sviluppo ottimale della modellizzazione si devono anche considerare, chiaramente, gli aspetti specifici legati ai cambiamenti apportati durante i periodi goto e longobardo; a essi si aggiungono varie tipologie di indagine di larghe prospettive come per esempio quelle sulle mutazioni-resilienze paesaggistiche dalla Tarda antichità (se non anche da molto prima) o quelle sugli insediamenti viari che stanno dando ottime prospettive. I castelli permettono spesso di vedere, nei casi di depositi di lunga formazione, sia cosa avvenne quando la popolazione iniziò a raggrupparsi o essere indotta a concentrarsi più frequentemente in villaggi, i cambiamenti della natura stessa dei centri insediativi in relazione alle trasformazioni socio-economiche e del potere, la diversa tipologia di iniziative collegate al fenomeno dell’incastellamento: molti esempi di rafforzamento del potere e privatizzazione di diritti di tipo pubblico fortificando contesti esistenti sino dall’alto medioevo, castelli che nascono ex novo ma in un bacino territoriale di popolamento ben radicato, iniziative private sebbene, in alcuni casi, anche in relazione ai beni fiscali o di enti religiosi. Miranduolo, da questo punto di vista, per la storia avuta a partire dal VII secolo, ci concede un ampio sguardo su molti dei fenomeni brevemente elencati; la dimensione dello scavo (17 campagne, raggiungendo il 95,48% del castello, oltre a 1.028,32 mq esterni alle mura; in totale 5.125,29 mq), la mancanza di frequentazione dopo il XIV secolo, lo stato molto buono dei depositi, lo propongono come un contesto a cui guardare e relazionarsi per verificare e falsificare i quadri socio-economici ipotizzati nella più ampia dimensione, spesso basati su scavi di ridotta metratura e quindi con limiti nella ricostruzione e nelle ipotesi redatte.

Valenti, M. (2022). Le trasformazioni del potere tra VII e XIV secolo nel caso di Miranduolo (Chiusdino - SI). In IX Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, Alghero 28 settembre-2 ottobre 2022: volume 1 (pp.478-483). Firenze : Edizioni All'Insegna del Giglio.

Le trasformazioni del potere tra VII e XIV secolo nel caso di Miranduolo (Chiusdino - SI)

Valenti, Marco
2022-01-01

Abstract

Lo scavo di Miranduolo (2001-2016) fu avviato in anni nei quali, dietro la grande spinta propulsiva di Riccardo Francovich, i castelli rappresentavano l’oggetto di analisi privilegiato per costruire modellizzazioni riguardanti la formazione della rete insediativa post classica. Le ipotesi redatte si completavano con i dati delle tante ricognizioni di superficie che svolgevamo e, come ho ricordato anche in altre occasioni, erano proprio i “numeri” che ci rassicuravano nelle nostre conclusioni e nei quadri in progress che andavano costituendosi. Riccardo credeva fermamente nella loro natura di “evento insediativo” di grande rilievo con il carattere di “phénomène globalisant” (come aveva indicato la scuola delle Annales) in grado di rilevare le diverse strutture di una società attraverso la lente di una tendenza centrifuga da lungo tempo in atto dei poteri locali rispetto alla centralità dello Stato: la formazione e la trasformazione della base economica dei ceti egemoni. Continuo a pensare che non avesse torto pur se nello sviluppo ottimale della modellizzazione si devono anche considerare, chiaramente, gli aspetti specifici legati ai cambiamenti apportati durante i periodi goto e longobardo; a essi si aggiungono varie tipologie di indagine di larghe prospettive come per esempio quelle sulle mutazioni-resilienze paesaggistiche dalla Tarda antichità (se non anche da molto prima) o quelle sugli insediamenti viari che stanno dando ottime prospettive. I castelli permettono spesso di vedere, nei casi di depositi di lunga formazione, sia cosa avvenne quando la popolazione iniziò a raggrupparsi o essere indotta a concentrarsi più frequentemente in villaggi, i cambiamenti della natura stessa dei centri insediativi in relazione alle trasformazioni socio-economiche e del potere, la diversa tipologia di iniziative collegate al fenomeno dell’incastellamento: molti esempi di rafforzamento del potere e privatizzazione di diritti di tipo pubblico fortificando contesti esistenti sino dall’alto medioevo, castelli che nascono ex novo ma in un bacino territoriale di popolamento ben radicato, iniziative private sebbene, in alcuni casi, anche in relazione ai beni fiscali o di enti religiosi. Miranduolo, da questo punto di vista, per la storia avuta a partire dal VII secolo, ci concede un ampio sguardo su molti dei fenomeni brevemente elencati; la dimensione dello scavo (17 campagne, raggiungendo il 95,48% del castello, oltre a 1.028,32 mq esterni alle mura; in totale 5.125,29 mq), la mancanza di frequentazione dopo il XIV secolo, lo stato molto buono dei depositi, lo propongono come un contesto a cui guardare e relazionarsi per verificare e falsificare i quadri socio-economici ipotizzati nella più ampia dimensione, spesso basati su scavi di ridotta metratura e quindi con limiti nella ricostruzione e nelle ipotesi redatte.
2022
9788892851498
Valenti, M. (2022). Le trasformazioni del potere tra VII e XIV secolo nel caso di Miranduolo (Chiusdino - SI). In IX Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, Alghero 28 settembre-2 ottobre 2022: volume 1 (pp.478-483). Firenze : Edizioni All'Insegna del Giglio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1220128