Un “cripto-condono” e molti nodi irrisolti nel disegno di legge sulla disciplina fiscale delle valute virtuali

The draft law n. 2572, presented to the Senate on March 30th, contains a series of provisions relating to the classification for tax purposes of crypto-currencies, as well as specific amendments to the anti-money laundering legislation. The solutions proposed are condensed into two essential articles, which to a large extent recall the guidelines that emerged from the relevant practice documents of the Financial Administration, in an overall unsatisfactory context. Nevertheless, the proposal has the merit of drawing attention to a long-standing and inexplicable gap in our legal system and could therefore constitute a good starting point, not to leave our country uncovered on a front that deserves the utmost consideration by the legislator.

Il disegno di legge n. 2572, presentato al Senato della Repubblica lo scorso 30 marzo, contiene una serie di disposizioni relative all’inquadramento ai fini fiscali delle criprovalute, oltre che specifiche modifiche alla normativa antiriciclaggio. Le soluzioni proposte sono condensate in due articoli essenziali, che in buona parte richiamano gli orientamenti emersi nei documenti di prassi resi in materia dall’Amministrazione finanziaria, in un contesto complessivamente non del tutto soddisfacente. Ciononostante, la proposta ha il merito di accendere l’attenzione su una ormai annosa ed inspiegabile lacuna del nostro ordinamento e potrebbe dunque costituire una buona base di partenza, per non lasciare ancora scoperto il nostro Paese su un fronte che merita invece la massima considerazione da parte del legislatore.